METALLICA YEAR BY YEAR: 1988
THRASH METAL FOR ALL

POCO DOPO l'arrivo di Newsted al basso, nei primi mesi del 1987, aveva preso il via il tour 'Damaged Inc.' Nel 1988 il quartetto californiano registrò e pubblicò un nuovo album, 'And Justice for All'. Il disco è considerato il lavoro più tecnico del gruppo. L'innesto di Jason Newsted non si fece però sentire nell'economia generale dell'album, perché, come sostennero Hetfield e Ulrich, il loro nuovo compagno di band non prese parte al mixaggio. Infatti durante il 'Justice tour' Lars e James tornavano spesso in sala d'incisione per ritoccare e abbassare il volume del basso di Newsted, come se non si fidassero di lui e dell'impatto che avrebbe avuto sulla gente. I due sostennero poi che lo fecero per colpa di quel fastidioso ticchettio del plettro sulle corde, cosa che invece è facilissima da rimuovere nel mixaggio. Non solo: il povero Jason 'Newkid' viene continuamente bersagliato dagli scherzi e talvolta emarginato dai compagni, che sfogavano su di lui l'amarezza per la perdita del loro amico Cliff. Parecchi anni dopo, i Metallica ammetteranno di essersi comportati male in quei primi periodi con Jason. 'And Justice for All' venne comunque ritenuto un grande lavoro e vendette più di 14 milioni di copie. Merito anche del monumentale Damaged Justice Tour, ritenuto uno dei migliori della storia del gruppo: una galoppata di energia e violenza nella quale la band si dimostra ancora una volta in forma straripante. Da questo album venne estratto anche il primo vero singolo dei Metallica, ovvero 'One', brano che trae ispirazione dal romanzo pacifista di Dalton Trumbo 'E Johnny prese il fucile', in cui si racconta l'allucinante condizione di un soldato della I guerra mondiale rimasto muto, sordo, cieco e privo di braccia e gambe al seguito di un'esplosione. Della traccia fu girato nel 1989 il primo video del gruppo, contenente spezzoni dal film tratto dal romanzo omonimo. Il disco contenne anche la traccia 'To Live Is To Die', ultimo brano strumentale della band, dedicato alla memoria di Cliff Burton.

NUOVO ALBUM, NUOVO TOUR. Per il loro nuovo album, i Metallica scelgono il produttore che aveva lavorato con i Guns'N'Roses per il loro gioiello 'Appetite For Destruction', Mike Clink. Ma il suono non è come la band avrebbe voluto, così licenzia clamorosamente Clink, esperto del settore glam-rock, e tornano a fidarsi del vecchio Fleming Rasmussen, che rifà tutto daccapo e ottiene, finalmente, la sonorità ricercata dai ragazzi. Il 19 gennaio partono le sessioni di registrazione, che si protraggono per 5 mesi agli One On One Studios di Los Angeles. Viene svelato il titolo, alquanto apocalittico: And Justice for All. Nel maggio 1988 la band parte per il tour itinerante 'Monster Of Rock' [che non ha ovviamente nulla a che vedere con quello europeo], nel quale la band occupava la parte centrale dello spettacolo: tra Scorpions e Van Halen. I Metallica si riscaldarono con i soliti due concerti di 'allenamento', sotto il moniker di 'Frayed End', il 23 e il 24 maggio. Nella data al Troubadour di Los Angeles viene eseguita per la prima volta 'Harvester Of Sorrow', un macigno lugubre e implacabile lontano dalle composizioni veloci e fulminanti della band, più simile a 'The Thing That Should not Be'. Dopo l'esibizione a Wisconsin, che apre ufficialmente il tour, la band si prende 7 giorni di pausa. I tempi lenti, dovuti agli spostamenti dell'enorme carrozzone del 'Monster', permettono a James e Lars di recarsi in Florida ai Bearville Studios di Woodstock, dove Steve Thompson e Michael Barbiero si stavano occupando della supervisione e del mixaggio dell'album. In giugno il tour della band si sposta tra Washington, Filadelfia, in Massachussetts, Michigan, Pennsylvania, New York: queste località geografiche, tutte vicine agli studios, permettono a Lars e James di recarsi con frequenza in studio tenendo sotto controllo gli sviluppi del mixaggio. Pur con un pò di stress, l'album sarebbe stato pronto per fine settembre, senza l rischio che le registrazioni saltassero. Intanto il tour prosegue, toccando Ohio, Maine, New Jersey, Texas [dopo una settimana di sosta], Indiana, Tennessee, Missouri, Minnesota. I Metallica scendono in azione al Candlestick Park di frisco e poi si spostano sulla West Coast: Seattle, Denver. Il festival termina a fine giugno, e il pubblico elegge i Metallica e i Kingdom Come come band migliori della manifestazione. Entusiasmati dall'uscita del nuovo disco, i Metallica offrono ogni sera una performance urticante che scatena i fans e li prepara ad un nuovo capolavoro. Ricorda Lars Ulrich a proposito del tour: 'E' stato grandioso. Eravamo in fondo, schiacciati tra i Kingdom Come e i Dokken. In quel periodo iniziavamo a bere appena alzati. Finivamo il concerto per le tre di pomeriggio e poi avevamo 8 o 9 ore per bere. Era terrificante. Era la prima volta che ci esibivamo di fronte a grandi platee di 50 mila persone, ogni giorno. Beh, praticamente eravamo sempre ubriachi. Le ragazze nel pubblico ci volevano scopare ma noi allo stesso tempo potevamo mescolarci con la folla. Ci sono foto di noi in cima allo stadio di Tampa con i pantaloni calati, mentre mostriamo il culo a tutti! Sono le 16 e siamo già ubriachi fradici. Il livello di strafottenza era al massimo'. Sembra che in quel periodo Kirk e Lars abbiano avuto qualche esperienza con sostanze stupefacenti, anche se il chitarrista dichiarò in seguito che la coca gli portava depressione quindi la abbandonò subito; anche Ulrich non ci trovava granchè e il suo utilizzo di sostanze illegali non ha mai preso la forma di una dipendenza o di una consuetudine.

AND JUSTICE FOR ALL. Il 5 settembre esce 'And Justice For All', ed è un'apoteosi di musica e testi: uno dei dischi migliori dei Metallica, sottile e insidioso, che cresce con l'ascolto e denota un risentimento verso il sistema. Ora James lo esprimeva con sapiente mix di violenza sonora ed eleganza lirica. Apre il disco 'Blackened', un'equivalente più raffinata di 'Battery': dopo un'intro acustica sterza repentina in un riff rapido e martellante. Parla del degrado del pianeta. La title track attacca il governo e le istituzioni corrotte, è lunga e complessa e segna di fatto un balzo nel metal progressive, con un riff marziale e minimale. Dura 9 minuti e non è un pezzo 'piacevole' da ascoltare, essendo un macigno corpulento e articolato. 'Eye Of The Beholder' è un pezzo cupo e atmosferico, e precede il capolavoro -incentrato sulla sofferenza irreparabile di un mutilato di guerra- che è 'One'. Essa si apre con una parte melodica arpeggiata, accarezzata da un assolo funebre e poetico: la narrazione di James è desolante, il ritornello si fa via via sempre più duro con l'incedere del pezzo e decolla dopo la metà. Trasuda la potenza che aleggiava in 'Puppets', ma ciò che stupisce e meraviglia è l'assolo, assolutamente fantastico. Introduce una lunghissima sezione strumentale che diventa apocalittica e mette addirittura soggezione. Più lente sono 'Shortest Straw' e 'Harvester Of Sorrow': quest'ultima, spesso suonata al 'Monsters', è una chiara dimostrazione d'abilità dei musicisti, in particolare di James. 'Frayed End Of Sanity' ha un taglio ancora progressive e presenta un inatteso cambio di tempo. 'To Live Is To Die' è una strumentale con alcuni versi scritti da Cliff Burton e consegnati dalla sorella a james: lunga e complessa, ancor più sviluppata di 'Orion' e 'The Call Of Ktulu', è una dedica in omaggio al compianto bassista. Il pezzo finale, 'Dyers Eve', è una vomitata rabbiosa di furore in stile 'Damage inc.', tipicamente thrash grazie al riff stoppato e imprevedibile, potente, scandito da rullate velocissime: uno sproloquio indirizzato da Hetfield ai bigotti genitori, un pezzo autobiografico che trasuda rancore. I testi del disco sono intrisi di rabbia e sono figli dell'inquietudine, che va dalla sfera personale ai mali della società. La copertina, affidata alla matita di Pushead, ritraeva la statua della Giustizia con le bilance colme di dollari e delle corde tese nell'atto di farla crollare.

JASON DISCRIMINATO. Il disco aveva un suono asciutto, senza riverbero: era prodotto 'troppo' bene, e ciò ricevette una critica parziale. Era glaciale e possente, ma il basso di Jason si sentiva poco. Si dice che fu Lars a voler abbassare il volume di Jason al missaggio. Newsted registrò praticamente da solo, con un solo assistente e con la strumentazione base di un normale live. Nessuno gli dava consigli e lui, giovane e inesperto, si limitava a suonare noncurante di tutto. Nemmeno Lars e James gli dicevano nulla, anzi. Jason registrava 3/4 pezzi in un pomeriggio, suonava e sbagliava, e le canzoni venivano registrate così come venivano. Gli dicevano solo 'Ok, è andata bene, ciao'. A tutto ciò si aggiunse la bagarre per la cacciata di Clink, con le parti di basso già registrate e le date del Monster Of Rock a complicare il tutto. Non solo: il clima festaiolo indotto da Van Halen e Scorpions [i padri dei party tipici dell'ambiente r'n'r, con i quali i Metallica si incontravano per la prima volta], portò ancor più confusione. I maligni sussurrano inoltre che Lars e James entravano in studio ad abbassare sempre di più il volume del basso ('Lui non è Cliff'), fino a ridurlo ad un suono appena udibile. Lars volle che la cassa e la chitarra riempissero tutto il suono. Alla fine Jason fu così relegato in un margine quasi invisibile, e ne rimase profondamente deluso. Si mormora che Lars non lo sopportava come persona, e che avrebbe voluto cacciarlo nel corso del nuovo tour; ma ormai la scelta era fatta, e anche se come musicista Newsted era apprezzato avrebbe dovuto sopportare diverse complicazioni nel corso della sua avventura nella band. Jason ebbe un impatto traumatico con gli altri membri della band: l'iniziazione fu lunga e dolorosa, perchè su di lui i Metallica sfogavano tutte le frustrazioni per la scomparsa di Cliff; lo escludevano dalle bevute e dai viaggi in taxi, lasciandogli da pagare il conto; gli entravano in stanza sfasciando tutto, gli raccontavano storie assurde, come quella secondo la quale il fotografo Ross Halfin era gay e che loro dovevano dormire tutti con lui, e lo bersagliavano di continuo. Anni dopo, Jason ricorderà: 'Era un esame continuo, mi prendevano in giro per vedere se reggevo. E' andata avanti così per un anno. Volevano vedere se cedevo. ho retto, ed è andata'. La band si tuffò nell'enorme Damaged Justice Tour, che li rese famosissimi e li condusse in ogni angolo del globo. Il marchio di violenza dei Metallica fu riversato sulle masse con l'inconfondibile forza della band californiana. Anche la scenografia del tour prevedeva la presenza della statua della Giustizia in rovina, sistemata apposta per fare in modo di cascare a pezzi durante lo show. Il tour europeo è leggendario e prende il via l'11 settembre 1988: di spalla ai Metallica ci sono i Danzig, i Twist Of Cain, i Possession e gli Am I Demon. In alcuni brani dei Danzig, James saliva sul palco a fungere da seconda voce! La carovana toccò Ungheria, Italia, Svizzera, Spagna, Regno Unito, Francia. In Irlanda il ruolo di spalla fu preso dai Queensryche, progmetal band che completava il technical thrash abbracciato dai Metallica. Gli incendiari spettacoli dei Four Horsemen esplosero ancora in Danimarca, Finlandia, Svezia e Norvegia, Germania, Belgio, ancora in Francia e in Germania, quindi in Olanda. Il tour si concluse il 5 novembre e fu seguito da dieci giorni di pausa. La band tornò quindi nel suo continente e suonò nuovamente per tutto il Nordamerica: Ohio, Illinois, Wisconsin, Indiana, Michigan, Missouri, Oklahoma, New York, Arizona, California. Mentre l'inverno avanzava gelido, la truppa muoveva verso lo Utah e il Colorado, placandosi solo il 18 dicembre per la sosta natalizia. Ai primi del mese, i Metallica avevano sfatato un tabù pesante: avevano infatti registrato un videoclip professionale, quello della canzone 'One'. Alcuni fans restarono interdetti, ma il video era crudo e con gli attributi. Nulla di cui vergognarsi, insomma.




...AND JUSTICE FOR ALL (1988). GENERE: thrash metal. VOTO 95/100. TRACKLIST: Blackened, ...And Justice For All, Eye of the Beholder, One, The Shortest Straw, Harvester of Sorrow, The Frayed Ends of Sanity, To Live is to Die, Dyers Eve.
METALLICA YEAR BY YEAR: 1987
RIALZIAMO LA TESTA

PROSEGUE IL TOUR. Dopo due settimane di sosta natalizia, il 2 gennaio San Francisco si godette l'ultima data americana del tour, e la band partì per l'Europa come spalla dei mitici Metal Church. Si iniziò ovviamente da Copenaghen, per recuperare la data persa dopo la tragedia di Cliff: fu tristissimo. Il carrozzone proseguì con date in Svezia, Germania, Francia, Spagna, ancora Francia e Germania, Svizzera e Olanda: l'8 febbraio allo Zwolle Aardschock Festival (olanda) calcarono il palco con i Celtic Frost, leggende del Black metal. Il tour continuò in Polonia e si concluse in Svezia. c'erano già delle idee per buttare giù qualche traccia nuova e incidere qualcosa prima dell'estate. Kirk Hammett è uno dei personaggi più interessanti dei Metallica: ha sempre offerto il suo talento ma quasi mai la sua 'voce', standosene spesso taciturno in disparte -nei confronti dei media, beninteso- e maturando serenamente. Già in quel 1987 produsse 'Kill As One' dei Death Angel e iniziò a prendere saltuarie lezioni di chitarra dal Maestro Joe Satriani: 'Mi ha insegnato a usare i toni, oltre a parecchia teoria, per esempio quali accordi si suonano su quali scale e viceversa. Ho imparato anche parecchi esercizi per le dita. Ho preso lezioni dal 1983 al 1987 in maniera discontinua, massimo quattro lezioni all'anno quando andava bene. Non avevo tempo, ero sempre in tour. Poi non ha più avuto tempo nemmeno lui, anzi mi sa che sono stato il suo ultimo allievo'. Nell'aprile 1987 era uscito un videoclip dedicato a Cliff, 'Cliff'Em All', anche se la band aveva sempre giurato che non avrebbe mai fatto video. In realtà era un omaggio amatoriale all'amico scomparso, lontano dalle produzioni patinate di MTV, come spiegava James con parole scritte a mano sul retro del nastro: 'bene, alla fine siamo andati a fare quello che abbiamo sempre detto di non voler fare, realizzare un video! Prima di vomitare disgustati, permetteteci [a parte Kirk] di spiegarci l'idea che c'è dietro. Prima di tutto, questo non è il classico home video di merda fatto con audio e produzioni cinematografiche, ad alta tecnologia, è una compilation di riprese amatoriali girate da luridi Metallonzi, materiale girato per la tv e mai utilizzato, riprese casalinghe, foto personali & noi ubriachi. ma soprattutto è una retrospettiva sui tre anni e mezzo che Cliff ha passato con noi, e include i suoi migliori soli di basso, le riprese casalinghe & le foto che secondo noi ne catturano meglio la sua personalità unica & il suo stile. La qualità in alcuni punti non è così eccelsa, ma l'anima c'è tutta ed è questo che conta'!

IN GARAGE. Prima di partire per le date on the road, la band prova nuovi pezzi in una raffinata sala prove, una location all'avanguardia: ma nonostante i Metallica fossero abituati a lavorare in studios professionali, non gradirono affatto il lusso e la tecnologia troppo sfarzosa di quello studio, preferendo adattare il garage di Lars a sala prove. Tuttavia James trovò il modo di rompersi nuovamente il polso cadendo ancora dallo skate, a metà marzo, il che costrinse la band a sospendere le prove del nuovo materiale. Saltò anche la data al Saturday Night Live organizzato dalla NBC TV. James si prende delle settimane di pausa in cui la band rifinì il garage e pianificò le attività successive. A giugno i Metallica provano dei pezzi per un EP di cover metal e rock ispirato alle loro influenze le cui registrazioni avrebbero permesso di inserire gradualmente Jason in formazione. Tra le tracce scelta spicca Helpless dei Motorhead, ovviamente 'Am I Evil' degli amatissimi Diamond Head, 'The Small Hours' degli Holocaust, 'The Wait' dei Killing Jocke, un insospettabile repertorio punk firmato Budgie ['Crash Course In Brain Surgery'] e dei Misfits: il gruppo tanto amato da Cliff fu omaggiato con 'Last Caress' e 'Green Hell'. Le session di registrazione iniziano in garage l'8 luglio, il titolo scelto è 'Garage Day Re-Revisited- The $5,98 ep', in cui il prezzo del disco era posto provocatoriamente sulla copertina per evitare che i negozianti disonesti potessero 'tirare' sul costo! Sul retro del disco, scrive James: 'Dopo aver chiuso il tour di Puppets nel febbraio '87 avevamo bisogno di un posto per fare le prove e ci siamo ritrovati in una cosidetta sala prove 'vera' e di gran lusso. FACEVA VERAMENTE SCHIFO! E così a maggio, dopo un piccolo BREAK abbiamo deciso di tornare al vecchio garage, sempre affidabile, comodo & puzzolente; superinsonorizzato a dovere da noi [eccetto Kirk] sotto la direzione del capomastro J. Newkid. Per inaugurarlo abbiamo iniziato a darci dentro con alcuni nostri pezzi [che ci piacciono] preferiti, in puro stile metalliko, e dopo un pò ci è sembrata divertente l'idea di registrarli e inciderli. Così all'inizio di giugno ci siamo catapultati a Los Angeles e lo abbiamo fatto in sei giorni. Questi brani sono cover e non vanno presi troppo sul serio, perchè NON LO FACCIAMO NEMMENO NOI! BUON DIVERTIMENTO!'. L'album fu un tappabuchi apprezzato dai fans per saggiare le doti di Newsted.

SUPERLIVE. Intanto la band prepara tre apparizioni sui palchi di grandi festival musicali. L'ormai consueto 'riscaldamento segreto' avviene al 100 Club di Londra, sotto il moniker 'Damage Inc': stavolta però i fans, incuriositi dal nome inequivocabile, accorrono numerosi nel piccolissimo pub: in molti restano all'esterno. Poi i Metallica tornano a Donnington: la prestazione è nuovamente mastodontica, come due anni prima. Come allora, sullo stesso palco ci sono anche i glamster Bon Jovi. I Quattro Cavalieri abbattono la loro furia sull'oceanica platea, esplodendo tre colpi tratti da RTL -Creeping Death, For Whom the Bell Tolls, Fade To Black- e la cover di Last caress, dei Misfits, in onore di Cliff. Nel finale arriva il riff maideniano di 'Run To The Hills', volutamente distorto per sfottere la band di Steve Harris. Il 29 agosto la band si esibisce a Messegelande [Norimberga], con un set breve di spalla ai mitici Deep Purple: le micidiali interpretazioni di Whiplash e Master Of Puppets annichiliscono nel confronto i rocker inglesi, prima di riproporre ancora Last Caress. L'indomani, ancora di spalla ai Purple (ma con un set più breve), Hetfield e compagni salgono sul palco dell'FCP Stadion di Pforzheim concludendo con una versione esplosiva di Battery. Tornati in patria, finalmente i Metallica si riposano per qualche mese, dedicandosi alla scrittura di nuovo materiale. Dal loro ritiro di Frisco, i Metallica non tornarono più a farsi vedere fino ai primi del 1988. Master Of Puppets, nel frattempo, rimase per 72 settimane in testa alle classifiche americane: nasceva in quel periodo il termine di 'Quattro pilastri del thrash metal' designato per i Metallica, gli Slayer, i Megadeth e gli Anthrax che in quel 1986 avevano dato alle stampe degli album formidabili. Stranamente, però, furono esclusi dal lotto dei 'Magnifici' dei colossi come gli Exodus e, soprattutto, i Testament: ricorda Eric Peterson, chitarrista fondatore degli stessi Testament, che i Metallica 'Erano i nostri eroi e nostri amici,e tutto a un tratto ci misero in competizione con loro. Non ci piaceva, e la cosa ci ha spinto a finire un'amicizia'.


METALLICA YEAR BY YEAR: 1986
UN DESTINO DA LEGGENDE

MASTERPIECE Nel 1986 i Metallica incisero e pubblicarono per la Elektra Records un nuovo album intitolato Master of Puppets, anch'esso prodotto da Flemming Rasmussen. Il disco è da molti considerato il miglior lavoro dei Metallica mentre da altri addirittura il più importante prodotto del thrash metal e di tutto il metal in generale. Master of Puppets fu forte di 12 milioni di copie vendute. L’Abc del thrash, la Treccani del metal, l’Alfa e l’Omega delle chitarre distorte. Questo disco se n’è sentite dire di cotte e di crude, ma pochi lavori hanno trovato un consenso così unanime nella comunità metallara. ‘Master Of Puppets’ è un inno alla quasi perfezione, non ci sono brani deboli. Esso rappresenta sicuramente l’apice assoluto della carriera dei Metallica e scava un solco inarrivabile per la maggior parte dei gruppi satellite. La storia, inutile negarlo, passa di qui. Il successo del disco contribuì il tour promozionale che schierò la band in alcuni concerti al fianco di Ozzy Osbourne. È risaputo che, a partire da quegli anni, nella band crebbe notevolmente il fenomeno dell'abuso di alcol. Questo fatto portò nuovi spunti compositivi al gruppo, che iniziò a parlare di queste 'sbornie' in alcuni brani successivi, ma molti critici e fan dei Metallica li soprannominarono per questo 'Alcoholica'. Poi, di colpo, la tragedia. Il 27 settembre 1986, durante un tour europeo della band, il bus dei Metallica scivolò e si ribaltò lungo una strada ghiacciata a Ljungby, in Svezia. Nell'incidente Cliff Burton fu scaraventato fuori da un finestrino e venne mortalmente schiacciato dall'autobus. Scioccanti furono le testimonianze degli altri membri del gruppo, sopravvissuti indenni all'incidente. Una delle più forti fu rilasciata da James Hetfield, che disse: "Vidi l'autobus sopra di lui. Vidi le sue gambe spuntare fuori. Crollai. L'autista, ricordo, stava tentando di dare uno strattone alla coperta posta sotto il suo corpo per usarla per le altre persone. Dissi soltanto 'Non farlo, cazzo!'. Volevo uccidere quell'uomo. Non so se fosse ubriaco o se passò sul ghiaccio. Quello che seppi fu che stava guidando e che Cliff non era più in vita". I Metallica si fermarono per qualche tempo, indecisi sul da farsi, e presero in seria considerazione il ritiro dalle scene. Invece, sostenuti anche dai familiari del defunto bassista, decisero di riprendere a suonare e ad onorare la memoria di Burton con nuove tracce. Molti gruppi quali Megadeth, Anthrax e Pantera dedicarono canzoni a Cliff Burton, che è tutt'oggi ritenuto uno dei migliori bassisti della storia del metal.Furono così aperte le audizioni per trovare un nuovo bassista. La scelta cadde all'inizio su Les Claypool, amico d'infanzia di Hammett. Hetfield e compagni, però, pur notando le doti del musicista, rinunciarono ad assumerlo a causa del suo stile troppo vicino al funk. Proseguite le audizioni, il 28 ottobre 1986 Jason Newsted, ex Flotsam and Jetsam, fu annunciato pubblicamente come nuovo bassista dei Metallica.

MASTER OF PUPPETS. Il nuovo album si apriva con le chitarre acustiche di 'Battery': per prova vennero aggiunte progressivamente 5-6 chitarre, ma vedendo il grande effetto enfatico che ne scaturiva Rasmussen continuava ad aggiungere tracce. Il pezzo ricorda Fight Fire With Fire; le chitarre si fanno sempre più aspre, poi il riff viene ripetuto dalle chitarre elettriche pesanti fino ad una violenta esplosione in un ritmo thrash midtempo dalla natura cupa. Sono note più complesse delle schitarrate semplici e veloci di 'Fight Fire With Fire', James canta più profondo e non urla [come su KEA] e non ringhia rauco [come su RTL], ma appare più impostato. La title track 'Master Of Puppets' è un manifesto contro la droga. Poggia su diversi riff semplici ma efficaci che la rendono il brano-simbolo della band. La sezione centrale è pulita e arpeggiata, impreziosita da un assolo malinconico che stacca dal resto del brano. 'The Thing That hould Not Be' è un macigno, pesante e con un potente riffing lento. Segue il racconto di un suicida ricoverato in un istituto psichiatrico, 'Welcome Home (Sanitarium)', in pieno stile Fade To Black. 'Disposable Heroes' è un pezzo veloce e urticante: i Metallica passano dalla droga alla malattia mentale, dal fantasy alla guerra, indice di estrema maturità compositiva. 'Leper Messiah', basata su riff cattivi -rivendicati peraltro da Mustaine- ed una potente parte centrale, è un pezzo mostruoso in cui James attacca i predicatori domenicali. Cliff Burton dimostrava sempre di più le sue doti straordinarie, sia come musicista che come compositore: prova ne è 'Orion', strumentale composto da diverse parti, solenne e ipnotico. Splendido il giro di chitarra nella parte centrale. Cliff compose questa grande struttura armonica grazie alla sua formazione classica. Il disco è concluso da 'Damage Inc.', una farneticazione contro il potere e le sue vendette a velocità folle. E' il più brutale brano mai composto dai Metallica, incarnato in una tempesta di improperi e nella frase 'Fuck It All And Fucking No Regrets'.

ALBUM DELL'ANNO. Master Of Puppets apparve subito più tecnico e composito di RTL. Le chitarre erano più pesanti, le inclinazioni quasi progressive di Cliff davano all'album spessore e un'aria più profonda e compiuta. Il grande progresso della band nel metodo compositivo era straordinario, per dei ragazzi poco più che ventenni. Iniziava a diffondersi nell'immaginario collettivo che MOP fosse l'album metal del 1986. La sfida, eterna, era con 'Reign In Blood' degli Slayer: alla velocità estrema e brutale del combo di Araya si contrapponeva la tecnica e la potente melodia dei Metallica. Una sfida leggendaria. MOP fu mixato a gennaio, a Los Angeles, da Michael Wagner. I Metallica iniziarono poi un giro di interviste in Europa, di cui volle occuparsi Lars essendo il suo continente natale. Lars e James avevano il controllo completo della band: Hetfield dava il massimo sul palco, Ulrich era più 'manager', e senza di lui probabilmente i Metallica non sarebbero arrivati così in alto. Lars era molto energico, e affrontava le cose punto per punto, anche se non ha mai acquisito una buona padronanza dell'inglese. James è diverso dal metallone che appare sul palco: un ragazzo tranquillo e simpatico. Simpaticissimo è anche Kirk, ragazzo tranquillo e molto sensibile, assolutamente felice di trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Fino al 1988 Hammett avrà una paura interiore che James e Lars richiamassero, prima o poi, Dave Mustaine. Cliff invece era un tipo a sè, lunatico, che inseguiva le sue inclinazioni. James e Lars stavano sempre insieme, anche in camera: idem Cliff e Kirk, la divisione delle stanze era sempre quella. I Metallica vivevano alla cosiddetta 'Metallica Mansion', una casa su Carlson Boulevard alla periferia di El Cerrito. Finchè Lars era in Europa per le interviste, James e Cliff si dedicarono ad un progetto parallelo demenziale, gli Spastik Children: un passatempo per distrarsi, ubriacarsi e cantare stupidaggini per il solo gusto di movimentare la routine senza essere on the road. James suonava la batteria, Fred Cotton cantava; alla chitarra c'era Jack McDaniel. Debuttarono il 31 gennaio e si esibirono in altre date a Frisco tra febbraio e marzo. Via via arrivava sempre più pubblico, con t-shirt dei Metallica: si aspettavano qualcosa nello stile della band madre, ma era solo casino: non era rock, era chiasso e basta. James e Cliff non volevano gli si facesse pubblicità, era solo una goliardata a livello locale.
PREPARATIVI DA TOUR.
Quando Lars tornò dall'Europa, si regalò una vacanza con James alle Bahamas. Intanto la Q-Prime procurò ai Metallica un prestigioso spazio come spalla a Ozzy Osbourne, ex dei Black Sabbath sulla cresta dell'onda come solista e in ambito più mainstream. Come avrebbe accettato il thrash furioso dei Metallica il pubblico del 'Madman', era un'incognita. Però questa occasione concedeva alla musica del quartetto di Frisco un'enorme visibilità. Il 21 febbraio esce MOP: la scena metal si stava aprendo e la stampa e i fans erano più propensi di un tempo ad accogliere gruppi che suonavano in maniera più dura e veloce, aspra e aggressiva. Ricorda Jeff Becerra, voce dei Possessed: 'Metallica e Slayer sono diventate vere e proprie divinità. tour europei sono diventati molto più accessibili e ci hanno spianato la strada'. Interessanti anche i ricordi di Silenoz, dei Dimmu Borgir: 'I Def Leppard erano considerati heavy, poi sono arrivati Metallica e Slayer. Sembrava un altro pianeta. Negli anni 80 sono venute fuori un sacco di band fenomenali, in questo genere di musica. Sono convinto che quel decennio sia stato puro metal, e non vedremo mai più nulla di simile. Non dico che il metal sia morto, ma il feeling, l'atmosfera, tutto ciò che comportava il metal degli anni 80 erano unici'. Ricorda James Howard, vecchio amico di Cliff che partecipò come manager al tour di 'Kill'Em All': 'Cliff era diverso da tutti gli altri. Tanto era freddo e pacato fuori, tanto si scatenava una volta sul palcoscenico: giù di testa senza un minuto di tregua, e portava tutti gli altri fuori tempo! Era quello che in scena spiccava di più, anche perchè James era diventato un pò più controllato dopo l'addio di Mustaine. James un tempo era più agitato, perchè Mustaine cercava sempre di metterlo in secondo piano, ma con l'arrivo di Kirk erano finite le questioni di ego all'interno del complesso. Hetfield non aveva problemi a lasciare Burton in primo piano. Cliff era anche un tipo che non negava a nessuno una chiacchiera o un bicchiere. James era sempre molto quieto e di pochissime parole; anche Kirk era uno tranquillo, salvo poi bussare alle quattro del mattino per parlare di corde di chitarra e cose del genere! Lars invece parlava, parlava, parlava, un gran chiacchierone, e quasi sempre serio. Voleva conoscere il lato affaristico delle cose, non è certo un tipo che spara cazzate'!

SUL TETTO DEL MONDO. I Metallica preparano un set che ricalca in gran parte la scaletta dell'album: iniziava con la tellurica Battery e proseguiva con l'immensa Master Of Puppets, già entrata nel cuore dei fans; La setlist prevedeva molti pezzi da cantare in coro: Seek & Destroy era quello che creava maggior scompiglio tra la folla, incalzato da Creeping Death, For Whom The Bell Tolls, Am I Evil. Non mancava materiale più cerebrale, come Welcome Home, per regalare brividi alle platee. Damage Inc, con la sua violentissima esplosione di rabbia, era piazzata in fondo alla setlist, in modo da salutare i fans con l'ultimo cazzottone nei denti. La band suonò 50 concerti tra il 27 marzo e il 17 giugno: Kansas, Oklahoma, Missouri, Michigan, Illinois, Wisconsin, Indiana, Ohio, Pennsylvania, New York, Mariland, New Jersey, Rhole Island, Connecticut, Massachusettes, North Carolina, Tennessee, Louisiana, Texas New Mexico, Colorado, Utah, Arizona, Iowa, Minnesota, Nebraska, California, Nevada. Il giro d'America si concluse a Frisco: le platee reagirono con un enorme entusiasmo, sia al materiale nuovo che a quello vecchio. Un'energia violentissima si sprigionava dagli amplificatori e sui palchi calcati da Hetfield, Hammett, Ulrich e Burton: un fenomeno intraducibile che stava mettendo a ferro e fuoco l'intero universo musicale, qualcosa di devastante che solo chi ha vissuto da dentro al pogo potrebbe realmente capire. Gli spettacoli proseguirono a giugno e luglio, attraversando il cuore del continente nordamericano. Dopo un'esibizione a Washington, la band suonò in un festival europeo (Finlandia e Danimarca) e ricominciò il giro degli USA. Il 26 luglio a Evansvill, nell'Indiana, i Metallica sbattono contro un inconveniente spiacevole. James si rompe il polso facendo skate prima dello show, e la data viene annullata: il cantante deve portare il gesso fino a settembre, non potendo dunque suonare la sua chitarra ritmica. La band decide di affidare lo strumento a John Marshall dei Metal Church, già roadie dei Metallica. Marshall suonava standosene al bordo del palco, dove il pubblico non lo potesse vedere: dopo alcune date, Cliff lo invitò a mettersi al centro del palco, e da allora Marshall si ritrovò ogni sera al centro dell'attenzione. All'inizio si preoccupava molto di quello che pensava la band di lui, perchè gli altri erano abituati a seguire la voce e la chitarra di James. Marshall era in gamba con riff e arrangiamenti, ma era difficile riprodurre lo stesso feeling di Hetfield, che intanto continuava a cantare ed aizzare la folla. Per la sua 'prima volta' Marshall ha dovuto imparare i pezzi da un giorno all'altro, esaltato, stupito e un pò nervoso.

L'infortunio di James porta l'annullamento di un solo concerto: gli show si susseguono in Tennessee, West Virginia, Maryland. I ritmi alti dei tour erano voluti anche da Lars, che proprio non riusciva a starsene con le mani in mano. Non da meno James, che trovò anche il tempo per qualche serata con gli Spastik Children. A fine estate i Metallica tengono dieci date del tour inglese con gli Anthrax al seguito. Una delle esibizioni più celebri è quella del 24 settembre all'Hammersmith Odeon di Londra. Ricorda il chitarrista Scott Ian: 'Ci sentivamo parte di qualcosa. La platea era impazzita e avevamo la sensazione che stesse succedendo qualcosa. L'energia era palpabile'. Sopratutto quando James incita la folla a cantare assieme a lui 'Seek & Destroy', l'inno della band: la follia cerebrale dei metalheads tocca l'apice in quegli attimi di puro delirio. I quattro cavalieri mettono a ferro e fuoco Cardiff, Bradford, Edimburgo, Dublino, Belfast, Manchester, Sheffield, Newcastle, Birmingham, Londra. E' una vera esplosione di energia: l'ondata del thrash metal rivela tutta la sua potenza alla Gran Bretagna e all'Europa. Il 20 settembre, a sorpresa, sbuca sul palco Brian Tatler dei Diamond Head: assieme ai Metallica suonano Am I Evil (la cover, appunto, dei DH), che viene agganciata direttamente a Damage Inc. Il successo riscosso dagli scintillanti pezzi di 'Master Of Puppets' è enorme: sono brani completi di energia, emozione, assoli travolgenti e potenza devastante che scatenano le folle senza attimi di esitazione. Caznoni d'impatto immediato, che si collegano meravigliosamente al repertorio 'vecchio': le sublimi composizioni di 'Ride the Lightning', con il loro fascino esplosivo, e le killer track 'in your face' di 'Kill'Em All', sempre altamente abrasive per chi ha voglia di movimentare alquanto la propria serata! Concluso il tour britannico, i Metallica salgono su un traghetto per la Svezia. James, quasi guarito, non vede l'ora di tornare a imbracciare una delle sue Gibson Explorer bianche. La band ha gran voglia di portare in giro la propria musica e si esibisce prima a Lund, in Svezia, dunque a Oslo, in Norvegia. James è tornato in forma smagliante, al microfono e con la chitarra in mano; Marshall torna a fare il roadie ma si tiene pronto nel caso in cui James avesse qualche problema. Lo show di Stoccolma è una meraviglia: la band è in forma strepitosa, all'apice della sua grandezza, con Hetfield a pieno regime. Cliff Burton suonava ormai a livelli geniali: durante il suo assolo nella capitale svedese improvvisò 'The Star Spangled Banner', inno nazionale americano, lasciando il pubblico stupefatto. I Metallica erano indubbiamente la regina incontrastata della musica metal e rock mondiale, un colosso capace ormai di scatenare energia e passione con una perizia e feeling.

LA TRAGEDIA. In questo momento magico, era in arrivo la tragedia peggiore. Dopo lo show di Stoccolma, la band e i vari tecnici e assistenti salgono su due tour bus e si incamminano verso la Danimarca. I bus seguono strade secondarie per accorciare un tragitto molto lungo: la regione è montuosa e la buia notte scandinava presenta delle temperature glaciali. C'era un distacco di circa tre quarti d'ora tra i due veicoli: il secondo trasportava la strumentazione, il primo la band, che aveva guardato un film in VHS fino alle due di notte. Alle 6.30 della mattina di sabato 27 settembre 1986, l'autobus sbanda pericolosamente a destra: l'autista controsterza energicamente. Marshall ricorda di essere sbalzato fuori dalla cuccetta; dopo una ventina di secondi il mezzo si ferma, ribaltato sul fianco destro. E' buio pesto, tutti si risvegliano in preda al terrore. Il tour manager Bobby Schneider riuscì a uscire dal pullman e aiutò a uscire tutti gli altri. Uscirono James, in mutande, e Kirk, entrambi con qualche abrasione. Tremavano dal freddo. Lars emerse zoppicando: si era rotto un dito del piede. Uscirono tutti gli altri: i roadie e i tecnici. Attendevano soccorsi. James sentì un urlo: Cliff non c'era più, il suo corpo era stato schiacciato dall'automezzo. Fu sconvolgente. Hetfield aveva sentito puzza di alcool nell'autista e aveva fatto su e giù per la strada, per vedere se ci fossero lastre di ghiaccio: percorse 18 metri imprecando e piangendo per il suo amico, e non trovò nulla. James fu portato all'ospedale con gli altri. Una gru intanto sollevò il pullman dal corpo di Cliff, che era stato sobbalzato dalla cuccetta attravers il finestrino adiacente. Kirk e Cliff avevano tirato a sorte per decidere chi dovesse dormire nella cuccetta accanto al finestrino: 'vinse' Cliff. Lars fu prelevato dai genitori, saliti in Svezia dalla Danimarca. I tre Metallica rimanenti -James, Kirk, Marshall- rimasero in un hotel di Ljungby la notte del disastro. James si attaccò alla bottiglia e, in preda alla rabbia, spaccò due finestre. Kirk e Marshall, scossi, dormirono lasciando accesa la luce della stanza. il corpo di Cliff fu sottoposto ad un'autopsia in Svezia, prima di essere rimpiatriato. Fatale fu la compressione al torace con lesione polmonare. Il 7 ottobre 1986 si tenne il funerale nella Chapel Of The Valley a Castro Valley, in California. Cliff fu cremato e sepolto nel Maxwell Ranch di proprietà della famiglia Burton. Uno degli invitati alla cerimonia, l'amico Dave DiDonato, descrisse la cerimonia ai giornalisti: 'Ci mettemmo in un largo cerchio con le ceneri di Cliff al centro. Ognuno di noi camminò verso il centro e prese un pugno delle ceneri dicendo quello che aveva da dire... Poi venne sparso sulla Terra, in un posto che amava molto'. Alla fine della cerimonia fu suonata Orion.

REAZIONI. Mustaine si arrabbiò molto perche i Metallica non lo avvisarono della tragedia. Fu avvisato da Maria Ferrario della Megaforce: 'Sono andato dritto dallo spacciatore, ho preso un pò di roba e mi sono messo a piangere, cantare e scritto un pezzo ('In My Darkest Hour', ndr) anche se i testi non c'entrano nulla con Cliff'. Zazula ricorda che quando Cliff andava da lui con la band leggeva le favole a sua figlia Ricky: 'Era dolcissimo'. Ha detto Lars: 'A me e James ha fatto conoscere un nuovo orizzonte musicale fatto di armonie e melodie, una cosa completamente nuova, e ciò ha avuto grosse ripercussioni su un metodo compositivo che abbiamo usato per MOP. In pratica il metodo che abbiamo io e James di scrivere i pezzi insieme ha preso forma quando Cliff era nella band, ed era modellato sui suoi spunti. Non voglio sembrare banale, ma il suo spirito è sempre con noi. Ha avuto un peso enorme nel modo in cui abbiamo affrontato le vicissitudini dei primi tempi, sul nostro atteggiamento, sul suono, su tutto, sul modo in cui i Metallica sono venuti fuori, persino dopo averci lasciato'. Kirk rivelerà, quattro mesi dopo, che 'subito dopo l'incidente abbiamo deciso individualmente che il modo migliore di liberarsi di tutte le frustrazioni era rimettersi in tour e sfogare l'angoscia sul palco, riversarle lì, su qualcosa di positivo. Avevamo subito un grosso trauma, e a livello emotivo eravamo parecchio stressati. La cosa peggiore che potevamo fare era starcene seduti in camera, rimurginare sulla vicenda e sguazzare nel rimpianto. Più ci pensi e più ci sprofondi. Fermarsi non era giusto nei confronti di Cliff. Lui avrebbe voluto così'. 4 anni dopo, James disse più o meno la stessa cosa: 'L'ultima cosa che Cliff avrebbe voluto era che mollassimo. Sarebbe stato il primo a prenderci a calci nel culo e farci aprire gli occhi'. Alcuni sostengono che se Cliff non fosse morto, i Metallica avrebbero proseguito la loro evoluzione progressive verso un technical thrash metal di fatturato elevatissimo. Altri, per contro, pensano che avrebbero semplificato il loro stile verso una direzione hardcore per tornare alle origini primordiali.


MASTER OF PUPPETS (1986). GENERE: thrash metal. VOTO: 100/100. TRACKLIST: Battery, Master of Puppets, The Thing That Should Not Be, Welcome Home (Sanitarium), Disposable Heroes, Leper Messiah, Orion, Damage Inc.


METALLICA YEAR BY YEAR: 1985
METAL ATTACK, LIVE SHOCK
BANG THE HEAD THAT DOESN'T BANG TOUR/2: AMERICA. Il 1985 inizia dove era finito il 1984 dei Metallica: in tour. Concluso il giro d'Europa, tocca all'America. Prime date di spalla ai WASP, resto della tournèè da headliner con gli Armored Saint come spalla. Si apre il 10 gennaio 1985 a Scotia dopo l'annullamento della data del 9 a Boston; il tour si sposta poi a ovest e nord, toccando Hartford, Filadelfia, Baltimora, quindi Montreal, Ottawa, Toronto, Buffalo. Forti di cavalli di battaglia come l'opener 'Creeping Death' e le abrasive mazzate thrash di 'Whiplash' e 'Metal Militia', i Metallica portavano in giro una scaletta già ricca di classici e pezzi da novanta. Si torna a New York per qualche sera, tra Elmhurst e Brooklyn; l'obbiettivo era portare RTL alle masse americane, passando dall'heavy potente di 'For Whom The Bell Tolls' al thrash urticante di 'Fight Fire With Fire', dunque via di nuovo col giro: Columbus, Cincinnati, Indianapolis, Detroit, Madison, Minneapolis, Cleveland, Milwaukee, Chicago e Green Bay, Wisconam, Cedar Rapids, Burlington. La carovana si sposta verso il cuore del Paese, attraverso il Kansas e il Texas: qui furono necessari ben tre concerti a San Diego per soddisfare i metalkids locali! Il tour proseguì a ovest (Denver, Phoenix). A marzo fu la volta del ritorno in California, con le date a Hollywood, Palo Alto e San Francisco. Poi ancora Seattle e Vancouver. Il tour si concluse a Portland, con i Metallica che si esibirono nella cover di 'The Money Will Roll Right In' dei Fang, accompagnati dagli Armored Saint. Il cui singer, John Bush, ricorda: 'Era un periodo nuovo, effervescente, incredibile per quel genere di musica'. Metallica ed Armored Saint erano amici fraterni, erano praticamente sempre insieme: ed assieme ne hanno combinate di tutti i colori, dalle sbronze colossali alle marachelle più disparate. Viaggiavano su un bus chiamato 'Edna Express', sempre pieno di fanciulle disponibili, che recava un adesivo sul fronte: 'Non ridete, signori, è facile che dentro ci sia vostra figlia'. Bagordi ed eccessi alcoolici erano all'ordine del giorno.

A DONNINGTON! Soddisfatti di quell'enorme dispendio di energia, i Metallica tra maggio e luglio si riposarono e iniziarono a lavorare su dei nuovi brani per un terzo album. Senza mai rallentare: fissarono a settembre l'inizio delle sessioni di registrazione per il successivo LP. I quattro giovani musicisti erano pienamente all'altezza del loro compito. Il 17 agosto 1985 si esibirono a Castle Donnington, Inghilterra per il mitico Monster Of Rock, davanti a 70 mila fans in delirio. I Metallica furono piazzati tra due gruppi glam, i Ratt e Bon Jovi. Ma quando salirono sul palco, James proferì le immortali parole: 'Se siete venuti qui per vedere spandex, trucco agli occhi e un 'oh, baby' in ogni cazzo di canzone, non è questa la band!'. La prestazione dei quattro cavalieri fu immensa. Appena scesi dal palco, però, James ebbe voglia di divertirsi e si sbronzò per bene col fido Fred Cotton, amico di pogo della Bay Area. i due non avevano voglia di guardare le altre band che suonavano così andarono nel backstage, presero il vassoio del buffet e, da dietro il palco, iniziarono a lanciare il cibo sulla folla! Invitarono alla gozzoviglia anche Cliff, che però non accettò in piena linea col suo stile tranquillo e mai eccessivo. Quando gli uomini della Security arrivarono ad ammonire i due guasconi, non volevano credere che James era nella band che aveva suonato pochi minuti prima: del resto aveva addosso solo un paio di levi's stracciati, mentre gli altri artisti erano tutti colorati, cotonati, coperti di trucco e bardati di collant e lustrini! I due sfasciarono poi il camerino: fu un devasto. La grande prova di Donnington fu addirittura superata, due settimane dopo, ad Oakland, California. Per il Day On The Green Festival, davanti a 90 mila spettatori, i Metallica diedero fuoco alla loro scaletta classica più l'immancabile Am I Evil. Il giorno dopo Lars partì per Copenaghen, dove avrebe registrato le parti di batteria del nuovo album: segno forte dell'instancabile pulsione creativa, sua e della band. La voglia di darci davvero dentro emerse nel miliare concerto del 14 settembre 1985 al Metal Hammer Festival di Loreley, in Germania, ultima data prima di entrare in studio. I Metallica suonavano prima dei Venom. James intrattenne un folto scambio di battute con la folla, ipnotizzata. Il chitarrista dei Venom Jeff Dunn ricorda che dal backstage sentiva suonare Seek & Destroy e tutto il pubblico la cantava in coro. James gridava: 'Cazzo, che roba è?' e la folla impazziva. 'James aveva quel rapporto con gli spettatori, quella sera erano suoi' ricorda Dunn. 'I Metallica stavano cominciando a superarci, e con quel concerto europeo senz'altro hanno lasciato il segno'.
ALCOHOLICA. Le performances live della band cominciavano a rasentare la perfezione e l'eccellenza, nonostante il divertimento e qualche eccesso. Alcuni fans iniziarono a chiamarli Alcoholica, prendendo spunto da una t-shirt di uno di loro: una parodia della copertina di Kill'Em All con bottiglia di vodka al posto di sangue e martello. Il più sfrenato era sempre James: tanto tranquillo e taciturno come un lupo solitario da sobrio, diventava un vero animale da distruzione quando si ubriacava, combinando ogni sorta di ragazzata. Lars ricorda che era uno spasso quando volavano in tour in Danimarca: la birra danese, molto più forte della tradizionale, aveva un effetto esilarante su James, che tra l'altro quando era completamente ciucco cercava di parlare in danese! Tuttavia nella band maturava anche il talento come compositori di musica toccante e d'effetto. Quando entrarono in studio, era evidente che i brani che stavano componendo erano destinati non solo a portarli ad un ulteriore livello di successo. Avrebbero cambiato il volto stesso del metal. I Metallica decisero di registrare il nuovo album ancora con l'affabile Flemming Rasmussen, con cui avevano un grande rapporto. Dopo aver iniziato a scrivere i nuovi pezzi, girarono diversi studio di registrazione per vedere quale aveva l'acustica migliore. Tutti gli studi erano ormai insonorizzati e privi del necessario riverbero ambientale che i Metallica volevano, per dare un taglio più vero e diretto al loro sound. Optarono dunque ancora per gli Sweet Silence a Copenaghen. Servirono tre mesi di lavoro estenuante per registrare il nuoco disco, 'Master Of Puppets': tempo lungo rispetto alle registrazioni veloci di KEA e RTL. Si iniziò a settembre e si teminò il 27 dicembre, con Lars che il 31 volò a Copenaghen per terminare delle ultime parti di registrazione e poi prese l'aereo per tornare a San Francisco, per il concerto della vigilia di Capodanno! La lunga durata delle registrazioni fu dovuta all'applicazione con cui i Metallica si dedicarono al disco: seguirono con perfezionismo registrazioni, missaggio e masterizzazione. Dopo 5 anni e 2 album erano ormai esperti, e i loro brani sempre più stratificati e profondi. L'ambizione di James, Lars, Kirk e Cliff era enorme. Il 29 dicembre i Metallica tennero uno show al Sacramento Memorial Auditorium, aprendo per gli Y&T. Lo spettacolo dell'ultimo dell'anno, invece, registrò la storica presenze di Metallica, Metal Church, Exodus e dei Megadeth di Mustaine sul palco del Civil Center di Frisco. Le locandine dell'epoca parlano di Anthrax, e non dei Megadeth: in realtà questa fu la prima volta in cui Metallica e Megadeth calcarono lo stesso palco, con l'ascia di guerra ormai sepolta. A proposito di 'prime volte', i Ragazzi suonarono per la prima volta in pubblico la leggendaria 'Master Of Puppets' e la cruenta 'Disposable Heroes', finendo il set pochi secondi prima della fine del conto alla rovescia per il 1986.

METALLICA YEAR BY YEAR: 1984
CAVALCANDO I FULMINI
LA SECONDA MERAVIGLIA. Nel 1984 i Metallica pubblicarono un nuovo album, Ride the Lightning, per la prima volta con Flemming Rasmussen alla produzione e sotto contratto con la Elektra Records. Rispetto a Kill 'Em All, questo secondo lavoro presentò una maggiore versatilità nei ritmi ed una presenza più rilevante di sonorità melodiche ed introspettive, come nel caso del brano 'Fade to Black; inoltre furono stratificate le parti musicali capaci di mettere in maggiore rilievo la tecnica chitarristica di Kirk Hammett, soprattutto nella biblica 'Creeping Death'. Queste innovazioni vennero aggiunte al solito repertorio di riff rocciosi e ritmiche serrate, per consolidare la posizione della band al vertice dei maggiori esponenti dell'heavy metal più agguerrito. Anche i testi presentarono elementi più ricercati, ad esempio quello di 'For Whom The Bell Tolls', che prese spunto dal sermone di John Donne Per chi suona la campana citato poi nel romanzo omonimo di Hemingway. Proprio queste caratteristiche musicali permisero ai Metallica di rimanere ai vertici, assieme agli altri grandi gruppi thrash metal del momento, ovvero Megadeth, Anthrax e Slayer. Dopo l'uscita del disco, fu il momento di andare alla conquista dell'Europa. Nel Seven Dates Of Hell Tour i Metallica fanno da spalla ai mitici Venom, già supportati in patria mesi prima: la prima esibizione europea fu alla Volkshaus di Zurigo. Per andare a salutare i fans fuori dal locale, uno dei Metallica ruppe una finestra mandando in collera i promoter per aver danneggiato il posto. Gem Howard della Music For Nations (MFN), che si occupava di loro, li fece nascondere nel camerino dei Venom; i ragazzini se ne stettero li per un bel pò, silenziosi e impauriti. Grandi show e grande accoglienza scandiscono le date della calata europea dei Metallica, che intanto pianificano un nuovo album. Il tour fece anche una tappa al Teatro Tenda di Milano: tra una Hit the Lights e una The Four Horsemen, tra No Remorse e Motorbreath, spiccava la nuova Ride the Lightning, prima della conclusiva Whiplash. La band suonò poi a Parigi e all'Aardschock Festival in Olanda, prima di concludere la mega trasferta il 12 febbraio al Poperinge Festival in Belgio. Dove si beccò i tradizionali scherzi di fine tour dei Venom: qualcuno versò del talco sulla batteria, altri tiravano ortaggi e facevano chiasso. Le due band si trovavano bene ed erano ben integrate, ma i giovani Metallica, quasi impauriti, ridevano senza reagire alle goliardate dei blackster. Lars, vivace e loquace come sempre, era un pò il portavoce della band e già da allora amava parlare molto nelle interviste. James aveva i piedi ben piantati per terra, era simpatico e felicissimo di trovarsi lì, in Europa, nei Metallica. Il suo sogno era realtà e lo viveva al massimo. Amava stare sul palco e non se la tirava mai: era come i suoi fans, era uno di loro, come lo era sempre stato anche prima di fondare la band. Kirk era più silenzioso e posato, ma ancor più di lui era Cliff l'elemento sempre rilassato della band: giacca in jeans, pantaloni a zampa e self control assoluto. Il bassista era però un elemento rispettato e di grandissimo impatto sulla band.

AL LAVORO. In primavera, per promuovere il nuovo tour, uscì il singolo di Jump In The Fire con versioni live di Seek & Destroy e Phantom Lord. La copertina, con un grosso demone, diventa sfondo di t-shirt e felpe dei fans. Il singolo fu un importante aiuto all'economia della band. Zazula e la Megaforce non avevano abbastanza fondi per un secondo album, che sarebbe stato finanziato dunque dalla MFN. I Metallica decisero di registrare in Danimarca -il paese di Lars- agli Sweet Silence Studios di Copenaghen. Il produttore sarebbe stato Fleming Rasmussen, che nel 1981 aveva impressionato i ragazzi con 'Difficult To Cure' dei Rainbow. Nel febbraio 1984 i ragazzi si trasferirono a Copenaghen, per la registrazione del disco. Lavoravano nella sala prove in cui registravano anche i Mercyful Fate, e dormivano nello studio stesso perchè non avevano i soldi per mantenersi un albergo. I pezzi erano già pronti e la scaletta era quasi perfetta: c'era da fare solo il lavoro in studio. Con grande dedizione, Metallica sostennero a lungo anche delle session notturne. Facevano due turni, uno dei quali dalle 19 alle 5 di notte. Il produttore Rasmussen dava consigli ed era propositivo, pur non invadendo nel sound della band. I Metallica furono contenti, si divertirono nelle registrazioni e svilupparono un bel feeling con Rasmussen. i Metallica erano molto determinati. Ricorda James: 'Abbiamo detto "sti cazzi, stavolta facciamo da soli". Avevamo un budget da rispettare, abbastanza alto ma non al punto di poter scegliere lo studio e il produttore che volevamo. Allora abbiamo detto 'accontentiamoci dello studio migliore che troviamo e prendiamo il miglior tecnico interno'! Decisero di sostenere due sessioni di registrazione per via degli impegni dello studio: la prima a febbraio e marzo, la seconda a giugno; ciò permetteva di andare in tour tra aprile e maggio. Nonostante saltò per scarse vendite un tour nel Regno Unito con Rods ed Exciter, i Metallica non se ne stettero con le mani in mano e il 27 marzo e l'8 aprile si gustarono due serate al celebre Marquee Club di Londra. Fu un grande successo e i fans inglesi accorsero in ottimo numero. La prima data vide tra i poganti anche Brian Tatler, chitarrista dei Diamond Head che tre anni prima avevano conosciuto e ospitato Lars: 'La musica sembrava un pò eccessiva al primo acchito, velocissima, implacabile. Non riuscivo a seguirla tutta, ci ho messo un pò per farci l'orecchio. Mi chiedevo come diavolo facessero a suonare quella roba. E se qualcuno di loro se ne fosse andato, come avrebbero fatto a suonare quel set? Non era solo una questione di complessità, però: erano pezzi lunghissimi, con un'infinità di parti tirate e piccoli dettagli sui quali dovevano aver perso dei secoli. Ero impressionato dalla tecnica musicale, ma i testi sembravano quasi un muro che mi veniva addosso a centocinquanta all'ora'! Lars e James festeggiarono lil debutto in Gran Bretagna con una bella sbronza delle loro, dimenandosi da un pub all'altro per tutta la notte. Si fermarono anche in un Kentucky Fried a comprare una vaschetta di cosce di pollo, ma inebetiti dai fumi dell'alcool la riempirono di vomito! James, completamente fuori di testa, si arrampicò sul tetto del Classic Cannon Cinema e cercò di smantellare l'insegna al neon del locale: fu acchiappato dai poliziotti locali, che lo tennero qualche ora al fresco prima di rilasciarlo con severi ammonimenti. In Europa il metal estremo era del tutto ignorato, a quei tempi. Solo Bathory e Venom venivano a malapena citati sulla stampa musicale specializzata. Le radio passavano Duran Duran in continuazione. I Metallica erano preoccupati per l'eccessiva melodia di un loro pezzo nuovo: non tanto di Fade To Black quanto di Escape. Ci scherzavano su: 'è da singolo!' I Metallica diedero l'annuncio del nuovo album ai fans e alla stampa inglesi. Dopodichè tornarono in Danimarca a completare le session per RTL. Al termine delle registrazioni partirono per il nuovo tour, toccando anche Olanda e Germania di spalla ai coloratissimi Twisted Sister. L'ultima data, il 10 giugno all'Heavy Sound Festival a Poperinge (Belgio), fu una serata di fuoco: i Metallica si esibirono prima degli headliner Motorhead. Il 27 luglio 1984 esce 'Ride The Lightning', distribuito dalla Music For Nations nel Regno Unito, dalla Megaforce negli USA e dalla Roadrunner in Olanda. L'album è sensazionale e desta grande interesse l'enorme salto di professionalità e capacità compositiva effettuato dai giovani americani.

RIDE THE LIGHTNING. La vera qualità del disco sta nelle variazioni e nella vena del metodo compositivo. Niente è banale o scontato. In copertina finisce una sedia elettrica sospesa al centro di una tempesta, un cielo blu intenso spezzato dai fulmini. L'opener Fight Fire With Fire è preceduta da un'inquietante intro acustica che lascia spazio a un riff veloce e brutale. Uno dei brani più rapidi della band, una cavalcata a briglia sciolta che si conclude con un'esplosione nucleare: da questa nasce la title track, col suo duello di chitarre. La potente sezione di chitarra solista è stratificata sotto una bordata di note, che si concentrano poi in una lunga parte strumentale. For Whom The Bell Tolls è un pezzo heavy metal di superba efficacia, scandito da rintocchi funebri e senza tendenze thrash. Da maestro l'assolo di brano che lo apre. Fade To Black è una ballata acustica dall'andamento discendente, fino alla parte finale molto più dura conclusa in un assolo spaziale per intensità melodica e armonica: un modello seguito più volte negli album a seguire. Il riff variabile e un bel giro di rullata di Lars, in Trapped Under Ice, antecedono Escape, che riporta la band su tempi standard quindi thrashy; il capolavoro assoluto del disco è Creeping Death, basata su riffery sfuggente ricco di armonie chitarristiche. Il brano é dinamico, imprevedibile e impreziosito da una fibrillante sezione solista; parla di faraoni e piaghe bibliche, e possiede un'atmosfera drammatica, con inizio e conclusione imponenti ed impetuosi. La band è in forma massima: la violenza verbale di Hetfield, gli inserti di Burton, l'assolo straordinario di Hammett -concluso con doppio tapping- e la solidità della 'macchina' Ulrich sono l'istantanea di una band imbattibile. Conclude l'album The Call Of Ktulu, epico e lungo pezzo strumentale, una struttura assai ricca sul quale intessere melodie potenti e memorabili. I Metallica hanno imparato a suonare e strutturare meglio i pezzi, grazie al tempo abbondante a disposizione in studio. RTL è meno sintonizzato sui canoni estremi del thrash, ed eleva la band al livello di eccellenza di gruppi affermati come gli Iron Maiden. Il giornalista musicale Martin Popoff disse: 'La produzione era elastica ma esplosiva, era straordinaria, la velocità era sovrumana, gli stacchi, le ripartenze. Quell'album lo abbiamo sentito e risentito fino alla nausea!'. Anche Jeff Becerra, leader dei Possessed, ha speso grandi complimenti per RTL: 'L'ho sentito per la prima volta su KVSF Radio, verso le due di notte, e sono rimasto allucinato: mi sembrava il pezzo del secolo'. RTL si diffonde alla grande in Europa e in America. I Metallica sono pronti a portarlo in giro in quello che viene chiamato Bang The Head That Doesn't Bang Tour [sbatti la testa che non sbatte], supportati dai Tank, vecchia gloria della NWOBHM. L'impegno profuso dai ragazzi è straordinario: alla lunga trasferta europea sarebbe seguito un itinerario ancor più lungo in America. Il tour inizia il 16 novembre 1984 a Rusen [Francia] per spostarsi in seguito a Poperinge in Belgio prima del ritorno in Francia con le date a Parigi, Lione, Marsiglia, Tolosa, Bordeaux, Montpellier, Nizza. I Metallica scendono anche a Milano e Venezia, prima di toccare Zurigo e salire in Germania, con le esibizioni di Mainz, Norimberga, Mannheim, Sindelfinger, Colonia Cosnabruck e Amburgo. Il thrash metal esplode anche ad Amsterdam, prima della trionfale esibizione a Copenaghen, la città natale di Lars. La carovana mette a ferro e fuoco anche Svezia e Finlandia, prima di concludere il tour europeo in quel di Londra. I ragazzi passano il Natale nella loro Bay Area e a Los Angeles: una pausa meritatissima.




RIDE THE LIGHTNING (1984). GENERE: thrash metal. VOTO: 100/100. TRACKLIST: Fight Fire with Fire, Ride the Lightning, For Whom the Bell Tolls, Fade to Black, Trapped under Ice, Escape, Creeping Death, The Call of Ktulu.
METALLICA: AGAIN 1983

1983. RICORDI DA STUDIO. James Hetfield, 1986: 'Non abbiamo fatto nessuna esperienza in studio mentre registravamo KEA. Il nostro produttore se ne stava seduto a depennare l'elenco dei pezzi che facevamo e diceva "bene, stasera quando finiamo di registrare possiamo andare in un club. E' pronto il caffè?". Non aveva niente da dire sui pezzi. E comunque non penso che avrebbe osato dire qualcosa, anche perchè lo avremmo mandato affanculo visto che i pezzi erano nostri. Ma relativamente alla produzione, contribuire al sound o che so io, non ha fatto niente. Abbiamo avuto subito una brutta impressione di cosa fosse un produttore'. Kirk Hammett: 'All'epoca era tutto molto diverso. Abbiamo scritto certe cose pensando di suonarle a velocità normale, e invece poi ci è venuto spontaneo accelerarle'. James Hetfield: 'Continuavamo a provare, e i pezzi diventavano sempre più veloci, l'energia continuava ad accumularsi. E' sempre più veloce, dal vivo succede sempre un bordello!'. I Metallica cullarono tuttavia ancora il sogno di un altro cantante, per permettere a James di dedicarsi esclusivamente alla chitarra: Lars e Zazula tempestavano di chiamate Ian Bush degli Armored Saint, che però rifiutò perchè il suo gruppo era emergente e ci suonava da una vita: erano ragazzi amici da sempre, non poteva lasciarli. Ricorda Bush: 'I loro corteggiamenti per me erano il massimo dei complimenti. Ma James è James! Stiamo parlando di una persona che si è rivelato un vocalist straordinario! Ha fatto progressi eccezionali nel modo di cantare, e si vede'. Zazula non perderà l'amore per Bush, e dieci anni dopo lo farà diventare il singer degli Anthrax. Sullo stile di canto di James, invece, ricorda Eric Peterson (chitarista fondatore dei Testament): 'Ero talmente abituato alla voce stridula di James su o Life Till Leather che quando ho sentito KEA ho pensato "E adesso perchè cazzo si mette a urlare!!". Non mi piaceva!'


METALLICA YEAR BY YEAR: 1983
LA MILIZIA DELL'ACCIAIO
PRIMI PASSI. Nel 1983, dopo alcuni piccoli concerti, i neonati Metallica finalmente avevano una line up stabile e apparentemente affidabile: James Hetfield, Lars Ulrich, Dave Mustaine e Cliff Burton. Grazie al loro demo 'No Life 'till Leather', i Metallica si fecero presto una fama anche lontano dalla florida scena di San Francisco, dove erano diventati una delle band più acclamate della rovente bay Area Thrash: i quattro si recarono così in quel di Rochester, New York, per le prime registrazioni con Jon Zazula e la Megaforce Records. Zazula possedeva un negozio di dischi e decise di voler puntare forte su quei ragazini, invitandoli a casa sua, ospitandoli e supportando la creazione del loro primo album. Subito dopo l'arrivo a New York, però, Dave Mustaine venne allontanato per dissidi insanabili con James e Lars, e fu sostituito dal chitarrista Kirk Hammett, ex membro degli Exodus. Mustaine fondò poi i Megadeth, gli eterni rivali dei Metallica. Nella Grande Mela fu completato 'Kill 'Em All', disco di debutto prodotto dallo stesso John Zazula col supporto di Paul Curcio. 'Kill'Em All' è a tutt'oggi ritenuto uno dei più importanti del genere thrash metal, grazie anche a speed killers track storiche come 'Hit the Lights', 'The Four Horsemen', 'Jump in the Fire', 'Whiplash', 'Seek & Destroy' e 'Metal Militia'. L'album fu l'inizio vero e proprio dello stesso genere thrash metal, una corrosiva mitragliata di riff spezzati e ritmi incalzanti. A dimostrazione del suo incredibile successo, l'album vendette in poco tempo 5 milioni di copie. Il 5 marzo 1983 è il giorno del primo concerto di Cliff Burton con i Metallica. La band si esibì allo Stone di San Francisco, il suo locale preferito. La scaletta era interessante a dir poco: suonarono i vecchi pezzi di No Life Till leather', i nuovi brani ritoccati di recente -Hit The Lights, The Mechanix, Phantom Lord, Jump In The Fire, No Remorse e Seek e Destroy, che erano i pezzi forti- e una chicca che stupì gli spettatori: un lungo assolo di basso di 5/6 minuti inventato da Cliff e intitolato 'Anesthesia'. Il rosso bassista rubava la scena con i suoi pantaloni a zampa, il suo headbanging incessante, le distorisioni laceranti e la velocità con cui pizzicava le corde. Un assolo di Dave introdusse WhipLash, che scatenò un pogo totale; seguirono le cover (Am I Evil, The Prince, Blitzkrieg) prima di un altro assolo di Mustaine e della tempesta finale: Metal Militia, il pezzo più devastante. Di lì a poco, i Metallica catturarono l'attenzione di quelli che si sarebbero rilevati i loro talent-scout. John Zazula e la moglie Marsha avevano un negozio di dischi e promuovevano l'heavy metal a New York. Nel marzo 1983 Zazula, dopo essere rimasto impressionato dai nastri registrati con le prime canzoni dei Metallica, decise di contattare i quattro ragazzini per parlare di concerti e affari. I Metallica erano senza soldi, e per raggiungere la Grande Mela i Zazula inviarono loro 1500 dollari. I Metallica caricarono strumenti e quant'altro su un furgoncino a noleggio e partirono nel viaggio della loro vita. 4800 chilometri tutti d'un fiato, due alla guida e due a dormire, a turno, in un meterassino sul retro del mezzo. Mustaine nel viaggio diventava insopportabile, beveva senza ritegno e, come ricorda Lars, 'Non riusciva a controllarsi in varie situazioni. La cosa non era più sostenibile: abbiamo deciso di cacciarlo tra lo Iowa e Chicago'. Il cambio di formazione sarebbe avvenuto solo dopo essere arrivati a New York, per non presentarsi 'monchi' da Zazula. Mustaine, guidando ubriaco, aveva anche rischiato di mandare tutti all'inferno. James ricorda bene quel viaggio: 'All'improvviso, tutta una tirata fino a NY su un furgone preso a nolo. Lì abbiamo scoperto seri problemi con l'atteggiamento di Dave: non riusciva a gestire il fatto di essere lontano da casa, boh'.

CARATTERE. Una volta, al concerto di Metal Massacre, Mustaine si defilò e si andò a scolare di soppiatto la miglior cassa di birra del bar che li ospitava. E che alla fine del concerto non ne volle sapere di pagare l'esibizione ai giovanissimi di Frisco! Giunti a NY, i tre Metallica parlarono a Zazula del problema-Mustaine. Una mattina Dave si svegliò e trovò le sue valigie già pronte, con gli altri tre che lo fissavano braccia conserte. James sibillò: 'Dave, sei fuori dalla band'. Il rosso chitarrista si limitò a chiedere a che ora partiva il suo aereo, ma gli venne detto che era già stato prenotato un bus. Mezz'ora dopo Mustaine era già sul bus, avvelenatissimo. Fu la svolta per l'ascesa dei Metallica. James Hetfield dava tutto se stesso per fare grandi i Metallica. Anche se era timido al microfono, era concentratissimo e determinato; Mustaine era invece quello del 'non me ne fotte un cazzo', e il taglio era necessario. Psicopatico, paranoico, criptico e tagliente, Mustaine nel 1999 confesserà: 'Se siamo amici con i Metallica? Sì, mi piacerebbe dire di sì. Ormai quando passano alla radio riesco anche ad ascoltarli senza essere costretto a spegnere!'. Il sostituto designato di Mustaine fu Kirk Hammett, degli Exodus. A contattarlo fu l'amico di Lars e James Mark Whitaker, fonico dei Met e manager degli Exodus: Kirk credeva fosse uno scherzo. Metallica ed Exodus avevano suonato insieme allo Stone, e i tre vollero provinare il giovane. James ha raccontato che Kirk iniziò a suonare e si ambientò naturalmente, senza mai venire inserito 'formalmente'. Nessuno gli disse mai 'ok ci hai convinto', ma del resto non avrebbero avuto neanche i soldi per rimandarlo a casa! Katon De Pena degli Hirax sottolinea che 'Kirk si è fatto un culo così per sostituire Dave'. I Metallica vivevano a casa degli Zazula. I padroni di casa lasciavano che i ragazzini si divertissero: feste, ore piccole, birre. Ma quando si scolarono una bottiglia di champagne conservato per un'occasione speciale, non poterono perdonarli. I Metallica furono mandati a vivere al 'Music Building', un edificio che era un tutt'uno con la sala prove. Un postaccio, un deposito dove finiva la spazzatura della sala prove, dove si esercitavano anche gli Anthrax. I Metallica dormivano su stuoie di gommapiuma col sacco a pelo, non c'era nemmeno l'acqua calda e strinsero amicizia con gli Anthrax. Ricorda Scott Ian, ascia degli Anthrax: 'li invitavamo da noi a farsi la doccia, gli abbiamo regalato un frigo e un tostapane per scaldare gli hot dog, che mangiavano freddi. Ci siamo fatti in 4 per aiutarli come potevamo. Cercavamo di stare con loro più tempo possibile'. Kirk debutta allo Showplace, nel New Jersey, il 16 aprile 1983. Una settimana dopo per i Metallica c'è un appuntamento prestigioso, di spalla ai loro idoli Venom. Per la band, e per Kirk, è la prova del fuoco. Kirk è esemplare e la serata di supporto alle leggende inglesi diventa indimenticabile. La carriera dei Metallica era in ascesa prepotente, grazie ai colpacci di Zazula: permise loro di suonare di fronte ai loro idoli e di mostrare a tutti di che pasta erano fatti. La data era quella del 22 aprile, James per festeggiare la riuscita del set di apertura cadde stringendo una bottiglia di vodka e gli dovettero mettere sei punti alla mano. C'era un clima di festa e un'ebbrezza generale sfrenata, tanto che Lars e il vocalist dei Venom Cronos, sbronzi, finirono a dormire nello stesso letto, dagli Zazula. Al risveglio li sentirono dare di matto dal piano di sopra! I Metallica si trovarono bene con i Venom, come disse Lars: 'Sono stati disponibilissimi. Uno se li aspetta abbastanza stronzi e invece ti danno una mano'. Tutta un'altra cosa rispetto ai Saxon dell'anno prima: 'Non ci avevano nemmeno salutato, non sono stati per nulla disponibili'.
FEELING. I Metallica erano entusiasti di Cliff. James: 'Era un vero genio della musica, anche un bel tipo, molto rilassato. Ora con lui il sound della band ha un fondo completamente diverso'. Anche l'inserimento di Kirk procedeva alla perfezione: 'Suona di continuo, si alza alla mattina e si mette a improvvisare. Ha un sacco di ottimo materiale che presto cominceremo a usare'. Per un pò rimase ancora l'idea di ingaggiare un nuovo vocalist per lasciare James alla chitarra, e il sogno era John Bush degli Armored Saint. A livello underground i Metallica avevano un seguito e un successo incredibile. Quando suonavano loro i pub si riempivano e il pogo partiva rovente. Erano ormai una delle formazioni più rispettate, e non più solo nella Bay Area. Grande entusiasmo destò Lars quando dichiarò che si stava esercitando col doppio pedale, aggiungendo che stavano per iniziare a lavorare al loro disco d'esordio. 'I pezzi veloci senza variazioni tendono a sembrare tutti uguali. Quando facciamo cose veloci cerchiamo di mettere degli stacchi, perchè le fanno sembrare ancora più veloci!'. Ormai Zazula era il loro manager, e iniziò a sbattersi per trovare il miglior contratto e la miglior prouzione possibile che potevano permettersi. Nessuna casa discografica era interessata a quei mocciosi che suonavano troppo veloce: 'Sono andato da gente molto famosa. Non faccio nomi, ma tutti pezzi grossi. E non ci hanno capito niente. Non avevano la minima idea di che cosa si trattasse'. Servivano soldi, circa 5000 dollari, ma erano un miraggio per Zazula. Lui però credeva nei Metallica, i clienti del suo negozio diffusero il nome della band e le voci su di loro corsero fino alla West Coast. Alla fine decisero di fare le cose in proprio, dalla produzione alla distribuzione: 'Fanculo a tutti', sbottò Jon Zazula. I Metallica non conoscono compromessi fin da subito. In pratica Zazula stava mettendo su una piccola casa discografica, e pensò di chiamarla Vigilante. Il solito fantasioso Cliff gli suggerì però il nome di Megaforce. Jon divenne dunque manager e discografico al tempo stesso.

KILL'EM ALL. La registrazione del disco avvenne a Rochester, ai Pyramid Studios. Il produttore Paul Curcio concesse un pagamento dilazionato, anche se inizialmente avrebbe voluto i soldi subito; tanto che credeva che quando Zazula gli si presentò di persona, fosse lì per pagare! Zazula credeva fortemente nei Metallica. Ai ragazzi di solito veniva imputato di suonare sempre gli stessi brani, ma proprio l'enorme frerquenza con cui li avevano suonati i Metallica riuscirono a riarrangiarli in studio in poco tempo e spendendo pochi soldi, relativamente. La copertina scelta dalla band raffigurava un uomo su un water dal quale fuoriusciva un coltello seghettato pronto a spaccargli il culo; il titolo del disco sarebbe stato 'Metal Up Your Ass', ma i discografici bocciarono entrambe le idee. Il nuovo titolo del disco fu casualmente ideato dal solito Cliff, che riferendosi ai discografici sbottò 'Sapete che vi dico? Fottiamoli tutti, ammazziamoli tutti'! Kill'Em All. La copertina raffigurava invece l'ombra di una mano su un martello circondato da una pozza di sangue. Sul retro, una foto dei ragazzi che tradisce la loro età ancora adolescenziale. Finalmente i Metallica avevano per le mani il loro debut-album. L'opener Hit the Lights è una dichiarazione d'intenti ['stanotte vi spaccheremo il culo'], mentre The Four Horsemen è un precursore dei brani più complessi, quasi progressive metal, che caratterizzeranno i Metallica negli anni della maturità; il metal 'on the road' di Motorbreath e la più orecchiabile Jump In The Fire sono seguiti dal capolavoro di basso di Cliff, Anesthesia, e dalla scarica violenta di WhipLash, grandiosa soprattutto per la precisione sovrannaturale dei riff ad altissima velocità di James. Molto elaborata anche Phantom Lord. A riguardo di No Remorse, Kirk ha dichiarato al fotografo della band che il riff fu copiato da Hocus Pocus dei Focus! essa precede la mitica Seek & Destroy, nelle cui versioni live James esortava il pubblico a cantare il ritornello. L'assolo del pezzo è urticante. L'impatto bombarolo dell'inno Metal Militia conclude alla grande il disco. Missaggio perfetto, pulizia ok e velocità assoluta: KEA fu subito debordante, e nelle linee vocali di James rimarcò un tono più aspro e ringhioso.
PARTE IL TOUR. La Megaforce di Zazula iniziò a stringere contratti nel mondo per KEA, inducendo band già più affermate dei Metallica come Anthrax e Manowar a voler passare sotto la sua etichetta. Il tour di KEA vedeva i Metallica supportati dai Raven che pubblicizzavano il loro 'All For One'. Il tour, che fu dunque battezzato 'Kill'Em All For One Tour', fu uno dei più sfrenati. Ricorda James che 'Una mattina si ruppe l'aria condizionata dell'auto in pieno deserto. C'erano 90° lì dentro, la mattina ti svegliavi con la lingua appiccicata al palato!'. Il tour partì il 27 luglio dal Royal Manor, nel New Jersey, e si spostò lentamente ad ovest toccando Boston, Yonkers, Jamestown, Buffalo, Rochester, l'Arkansas. Seguirono date in Texas, Oklahoma, New Messico. Nelle ultime date del tour la band ebbe come aiuto roadie John Marshall, chitarrista dei Metal Church: fu l'inizio di una lunga amicizia. I Metallica avevano un impatto scenico irresistibile: il pubblico era letteralmente rapito dal moshing e dall'headbanging dei ragazzi, tra i primi a scatenarsi in quel modo tano veemente. Pur essendo giovani e con tanta voglia di divertirsi, i four horsemen avevano il desiderio di fare il massimo per la band, e si guadagnarono un grandissimo rispetto dei fans. Ormai James aveva vinto la timidezza iniziale , era un leader di valore e quando incitava il pubblico a cantare il ritornello di 'Seek & Destroy' erano momenti da brivido. La conclusione del tour coincise con le trionfali esibizioni nella natia California, su tutte allo Stone di San Francisco. Casa Metallica. Il 15 luglio esce Kill'Em All, e in poche ore va letteralmente a ruba. Merito dell'infuocato tour che la band aveva condotto: solo in America furono vendute 17000 copie del disco. La Megaforce strinse rapporti con la Music For Nations (MFN), rapporti di aiuto e passione: se le altre case discografiche sbeffeggiavano i Metallica per la velocità e la foga con cui suonavano, era tutta invidia. Il tour di KEA è stato una gran baldoria per i Metallica. Memorabili le grandi bevute post concerto con gli amici Armored Saint, ma non solo quelle. Ricorda James di una bevuta tutti assieme nella camera di albergo del bassista dei Saint, Joey Vera, al decimo piano: i ragazzi, sbronzi, iniziarono a gettare le bottiglie vuote fuori dalla finestra, nella piscina sottostante. Stufi di quel passatempo, decisero di lanciare di sotto il giubbotto di pelle rossonera di Vera. Fortunatamente la piscina era coperta: i ragazzi scesero per riprenderlo, ma tornando in stanza james ebbe l'idea di aprire le porte dell'ascensore tra un piano e l'altro. Forzandole, la cabina si bloccò e gli occupanti restarono lì una buona mezzora, dando di matto. Giunti finalmente al decimo piano, James vide un estintore, e lo utilizzò per coprire di schiuma gli amici nel corridoio! Nonostante gli scherzi e l'allegria generale, non cala l'impegno feroce della band, on the road ma non solo. Cinque mesi dopo l'uscita di KEA, i ragazzi iniziarono a scrivere dei pezzi nuovi in una sala prove del New Jersey, dopo sei date nei locali che fino a pochi mesi prima erano il loro covo. La band si esibì in altre date a Chicago, Cleveland e New York con gli amici ed ex coinquilini Anthrax. I nuovi pezzi mostrarono notevoli progressi compositivi: uno in particolare era una lunga composizione epica e strumentale chiamata 'When Hell Freezes Over', suonata per la prima volta il 28 agosto a Last Cruces nel New Mexico. Improvvisata con fluidità, verrà chiamata 'The Call Of Ktulu' dopo un annetto e diverse modifiche. Sempre a novembre debutta 'Fight Fire With Fire', presto seguita da 'Ride The Lightning': brani molto più strutturati e complessi rispetto a quelli di KEA. Un pomeriggio James stava strimpellando con la chitarra acustica in sala prove e gli venne fuori una sequenza di accordi minori che, suonati in arpeggio, generarono un effetto malinconico che il ragazzo volle sviluppare in un nuovo brano. Era 'Fade To Black', ballata dolce e soft che stava per segnare un altro inatteso e clamoroso passo evolutivo della band.

RICORDI DA STUDIO. James Hetfield, 1986: 'Non abbiamo fatto nessuna esperienza in studio mentre registravamo KEA. Il nostro produttore se ne stava seduto a depennare l'elenco dei pezzi che facevamo e diceva 'bene, stasera quando finiamo di registrare possiamo andare in un club. E' pronto il caffè?'. Non aveva niente da dire sui pezzi. E comunque non penso che avrebbe osato dire qualcosa, anche perchè lo avremmo mandato affanculo visto che i pezzi erano nostri. Ma relativamente alla produzione, contribuire al sound o che so io, non ha fatto niente. Abbiamo avuto subito una brutta impressione di cosa fosse un produttore'. Kirk Hammett: 'All'epoca era tutto molto diverso. Abbiamo scritto certe cose pensando di suonarle a velocità normale, e invece poi ci è venuto spontaneo accelerarle'. James Hetfield: 'Continuavamo a provare, e i pezzi diventavano sempre più veloci, l'energia continuava ad accumularsi. E' sempre più veloce, dal vivo succede sempre un bordello!'. I Metallica cullarono tuttavia ancora il sogno di un altro cantante, per permettere a James di dedicarsi esclusivamente alla chitarra: Lars e Zazula tempestavano di chiamate Ian Bush degli Armored Saint, che però rifiutò perchè il suo gruppo era emergente e ci suonava da una vita: erano ragazzi amici da sempre, non poteva lasciarli. Ricorda Bush: 'I loro corteggiamenti per me erano il massimo dei complimenti. Ma James è James! Stiamo parlando di una persona che si è rivelato un vocalist straordinario! Ha fatto progressi eccezionali nel modo di cantare, e si vede'. Zazula non perderà l'amore per Bush, e dieci anni dopo lo farà diventare il singer degli Anthrax. Sullo stile di canto di James, invece, ricorda Eric Peterson (chitarista fondatore dei Testament): 'Ero talmente abituato alla voce stridula di James su o Life Till Leather che quando ho sentito KEA ho pensato "E adesso perchè cazzo si mette a urlare!!". Non mi piaceva!'






KILL'EM ALL (1983). GENERE: thrash metal. VOTO: 100/100. TRACKLIST: Hit the Lights, The Four Horsemen, Motorbreath, Jump in the Fire, (Anesthesia) Pulling Teeth, Whiplash, Phantom Lord, No Remorse, Seek and Destroy, Metal Militia.