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DESTRUCTION. Tra i maggiori esponenti del thrash metal tedesco fin dagli anni '80, i Destruction passano alla storia con la loro rapida esecuzione di un metal cruento e tagliente, forte di masterpieces come 'Eternal Devastation' e 'Release From Agony'. All'inizio il nome della band era 'Knight of Demon' e la line-up consisteva nel bassista Marcel 'Schmier' Schirmer, il batterista Tommy Sandmann, e il chitarrista Mike Sifinger. La band cambiò nome in 'Destruction' dopo aver prodotto una demo intitolata Bestial Invasion of Hell. Dopo questa demo la band firmò un contratto con la Steamhammer Records e rilasciò un EP intitolato Sentence of Death. La band rilasciò il suo primo album nel 1985 intolandolo Infernal Overkill, seguito dal capolavoro assoluto Eternal Devastation nel 1986. Il sound violentissimo dei Destruction era un thrash violento, velocissimo e molto tecnico: la band faceva parte della famigerata triade di thrashers tedeschi che impazzavano nella seconda metà degli Eighties, trittico completato naturalmente da Sodom e Kreator. I tre componenti decisero poi di aggiungere un chitarrista alla line-up e rilasciarono l'EP Mad Butcher nel 1987. Successivamente la band rilasciò nel 1988 l'album Release From Agony, che consistette nell'ultimo studio album con Schmier fino a All Hell Breaks Loose del 2000. Infatti nel 1989 i componenti del gruppo decisero di cacciare Schmier giustificando la decisione accusando divergenze musicali tra i membri della band. Gli anni '90 hanno però rappresentato la parte più difficile della carriera dei Destruction, che infatti dopo l'album Cracked Brain dovettero cominciare ad auto-produrre e rilasciare i propri album, accusando fortemente l'ondata grunge di quegli anni. Nel 1999 Schmier tornò nella band e le cose cominciarono a ristabilizzarsi, soprattutto grazie alla firma con l'etichetta tedesca Nuclear Blast e la produzione di nuovi album, quali All Hell Breaks Loose nel 2000, The Antichrist nel 2001 e Metal Discharge nel 2003. La band poi ha firmato con la AFM Records e ha rilasciato l'album Inventor of Evil nel 2005 e l'ultimo Devolution, pubblicato nell'Agosto del 2008.
1985 Infernal Overkill 1986 Eternal Devastation 1988 Release From Agony 1990 Cracked Brain 1998 The Least Successful Human Cannonball 2000 All Hell Breaks Loose 2001 The Antichrist 2003 Metal Discharge 2005 Inventor of Evil 2008 Devolution 2011 Day of Reckoning

MERCYFUL FATE

MERCYFUL FATE. I Mercyful Fate sono un gruppo musicale heavy metal danese fondato alla fine degli anni settanta. Assieme a Venom, Bathory e Celtic Frost, sono stati i pionieri del black metal, contribuendo molto alla nascita e allo sviluppo del genere. La storia della band inizia quando Kim Bendix Petersen, cantante dei Black Rose conosciuto nell'ambiente con lo pseudonimo di King Diamond, si unisce ai Brats, gruppo nel quale militavano Hank Sherman, Michael Denner alle chitarre e Timi Hansen al basso, ai quali si aggiunge successivamente Kim Ruzz alla batteria. La band decide, a questo punto, di cambiare nome in Mercyful Fate. Il gruppo registra due demo e viene notato dall'etichetta inglese Enbony Records che chiede loro due canzoni da inserire nella compilation Metallic Storm. Il primo vero contratto viene offerto ai Mercyful Fate dalla label olandese Rave-On Records, per la quale il combo danese registra in soli tre giorni l'EP Nuns Have No Fun uscito nel 1982. L'anno successivo la band firma un contratto con la Roadrunner Records e regista il primo full-length Melissa uscito nel 1983. L'album ha un ottimo successo sia di critica che di pubblico. Il sound della band è caratterizzato dalla voce acutissima in falsetto di King Diamond contrapposta alle atmosfere sulfuree, oscure e dai testi satanisti. Il nome dell'album viene dal teschio che la band portava sempre con se nei live show e narra la storia di una strega. Già nel primo mini-lp sono presenti in forma embrionale le caratteristiche stilistiche di questa band: la forma musicale è un heavy metal in stile Judas Priest, riconducibile al periodo Stained Class. I Mercyful Fate sfoggiano una tecnica musicale ineccepibile, sorretta dalla coppia di chitarristi Hank Shermann e Michael Denner capaci di assoli veloci e melodici. Parecchi cambi di tempo rendono le canzoni molto complicate e dinamiche ma le atmosfere rimangono oscure e tetre. La figura del leader è fondamentale per capire la straordinaria diversità di questo gruppo: da sempre ispirato dal maestro summo Alice Cooper, King Diamond ne rielabora la teatralità esasperandone il face paint e portandolo alquanto simile a quello di Gene Simmons. Il trucco di King Diamond sono due ali di pipistrello nere agli occhi sul volto bianco di cerone e una croce rovesciata sulla fronte. Questo simbolo molto blasfemo indica chiaramente le convinzioni filosofiche e religiose del danese, ispirato dalle dottrine di Aleister Crowley. Completano il look di questo straordinario personaggio vistosi orecchini a croce rovesciata, l'asta del microfono fatta di due ossa incrociate, chiodo senza maniche e cintura a cartuccera. La passione di King Diamond per Judas Priest e Alice Cooper è evidente negli stili di voce usati: il falsetto è un'esasperazione degli acuti di Rob Halford mentre il cantato distorto ricorda parecchio Alice. I testi sono ovviamente satanisti e blasfemi. Nel 1984 esce Don't Break the Oath: l'album è da più parti considerato il capolavoro della band che ripropone lo stile della precedente uscita integrandolo con una maggiore perizia tecnica e una maggiore lunghezza generale del disco. Dopo questa uscita i rapporti all'interno della band cominciano a incrinarsi poiché King Diamond volle continuare sulla strada dello stile oscuro che tanto aveva dato al gruppo mentre Hank Sherman vuole una svolta maggiormente commerciale sullo stile dell'hair metal. Le divergenze fra i due sono insolubili così nel dicembre 1984 la band si scioglie. Così Hank Sherman si dedicherà al suo progetto, i Fate, mentre King Diamond seguito da Michael Denner e Timi Hansen darà vita al suo fortunatissimo progetto solista. La storia dei Mercyful Fate però non è finita: infatti nel 1992 King Diamond è in rotta di collisione con la sua casa discografica la Roadrunner records. Egli infatti ritiene che la casa non si impegni a sufficienza nella promozione dei dischi e decide così di interrompere i rapporti con la label. Rimasto senza contratto il singer decide di riunire la vecchia band che si riforma con i membri originali con l'esclusione di Ruzz, che nel frattempo ha abbandonato le scene musicali, sostituito da Morten Nielsen. La band pubblica così nel 1993 In The Shadows. L'album vede come ospite alla batteria nella canzone 'Return of the Vampire' Lars Ulrich dei Metallica, grande fan della band. Subito dopo questa uscita lasceranno la formazione sia Timi Hansen che Morten Nielsen, sostituiti rispettivamente da Sharlee D'Angelo e da Snowy Shaw. Con questa nuova formazione esce nel 1994 Time: alla fine di quest'anno se ne va Snowy Shaw, sostituito da Bjarne T. Holm. Due anni più tardi esce Into the Unknown, seguito nel 1998 da Dead Again e nel 1999 da '9'. La band dovrebbe realizzare un nuovo album e un DVD che raccoglierà le esibizioni live.

JEFF WATERS

JEFF WATERS (Ottawa, 13 febbraio 1966) è un chitarrista canadese. È il leader del gruppo thrash metal canadese Annihilator. Inizia a suonare la chitarra da bambino ed il suo livello tecnico crebbe notevolmente tanto da diventare un maestro di chitarra classica a soli 13 anni. Ancora ragazzino scopre gruppi hard rock ed heavy metal come Black Sabbath, Judas Priest, Iron Maiden, Van Halen e Kiss; di conseguenza Jeff iniziò anche lo studio di chitarra elettrica, imitando i suoi idoli Tony Iommi, Eddie Van Halen e Angus Young. Nel 1984 forma gli Annihilator assieme al cantante John Bates. Il nome del gruppo venne dalla prima canzone che i due registrarono, dove Bates cantava e Waters suonava chitarra, basso e anche batteria. Dopo ben 5 anni di gavetta, il gruppo fece uscire il primo disco: Alice in Hell (1989)., ritenuto assieme al successore Never Neverland un vero gioiello di technical thrash. Il sound degli Annihilator è caratterizzato da uno stile personale in cui però esono avvertibili le influenze dei Metallica e degli Slayer; fu il chitarrismo di Waters a dare un grande tocco di originalità e creatività. Il suo stile, nonostante sia ruvido, presenta molta musicalità e i suoi tecnici riffs vengono eseguiti spesso a terzine. Un' altra caratteristica riguarda la rapidità d'esecuzione di Waters: raramente suona scale a velocità vertiginose, preferendo costruire molti arpeggi melodici. Nel corso della loro carriera ventennale gli Annihilator hanno pubblicato tantissimi album più o meno validi, con frequentissimi cambi di line up e tenendosi sempre in orbita thrash, nonostante qualche saltuario esperimento ora commerciale ed ora industriale. Nonostante sia un apprezzato chitarrista, i media lo definiscono un dittatore, a causa dei tanti licenziamenti che ha eseguito nel corso della sua quasi ventennale carriera con gli Annihilator, portando molte volte il gruppo in fase di grave instabilità. Tuttavia ciò è errato, in quanto Jeff ha trasformato negli anni la band in un vero e proprio progetto solistico, che si traduce in cambiamenti radicali della band che si esibisce nelle tourneè e nella collaborazione con numerosi musicisti di fama mondiale, come il pirotecnico batterista Mike Mangini e il cantante Dave Padden.

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ERIC PETERSON

ERIC PETERSON [14 maggio 1964] è un chitarrista statunitense. Membro fondatore, nel 1983, della band thrash metal Testament. Assieme ad Alex Skolnick, è stato autore della maggior parte dei brani storici del gruppo come Over The Wall, The New Order, Alone In The Dark, Practice What You Preach e Return To Serenity. Fino a The Ritual [1992], Peterson si occupava, maggiormente, della ritmica dei brani lasciando l'esecuzione degli assoli a Skolnick, ma dopo la dipartita di quest'ultimo si è dedicato di più alla composizione delle parti solistiche. L'evoluzione della band californiana é stata costante e sempre di buon livello: all'epoca dei primi due dischi, The Legacy e The New Order, caratterizzati da un thrash irruento e velocissimo, ma anche molto melodico nella stupenda sezione solista [curata da Skolnik], i Testament venivano addirittura indicati come l'ideale connubio tra la violenza degli Slayer e la tecnica dei metallica. I due capitoli successivi, Pratice What You Preach e Souls of Black, la band si incammina in territori ancor più curati nella tecnica e nella melodia, stratificando la propria sonorità ma perdendo leggermente in potenza e velocità: un preludio alla svolta commerciale di The Ritual, l'album più mainstream composto dall'act californiano. Che torna su sentieri durissimi con Low, orientato ad un groove simile a quello dei Pantera, e Demonic, al confine col death. Gli anni novanta terminano con un disco capolavoro come The Gathering, che riporta la band al thrash di qualità degli esordi, pur senza perdere quella brutalità di stampo death acquisita nel tempo,e che si rifletterà nel successivo The Formation Of Damnation, giunto però solo nel 2007, dopo che il singer Chuck Billy é uscito vincitore dalla battaglia col tumore. Peterson é stato sposato con Rebecca, ex moglie di Kirk Hammett, chitarrista dei Metallica, da cui ha avuto due figli. Egli è chitarrista e cantante anche di un'altra band, i Dragonlord, dedita ad un Melodic black metal, ed é una vera e propria fucina di ricordi e aneddoti sulla gloriosa scena della Bay Area, che lui visse da protagonista in età adolescenziale.

ALEX SKOLNIK

ALEX SKOLNIK (Berkeley, 29 settembre 1968) è un chitarrista statunitense, membro del gruppo thrash metal Testament e del gruppo jazz Alex Skolnick Trio. Alex inizia a studiare chitarra all'età di nove anni e viene influenzato principalmente da Eddie Van Halen, Jeff Beck, Jimi Hendrix, Eric Clapton, Johnny Winter e Randy Rhoads. All'età di quattrodici prende lezioni da Joe Satriani e a sedici anni entra nei Testament, al tempo chiamati Legacy. Da subito si fa notare per il suo stile chitarristico insolito, ispirato, oltre che ai classici guitar heroes del metal, anche a musicisti jazz, blues e funky. Lo stile della band è una devastante miscela tra la furia cieca degli Slayer e la melodia potente dei Metallica: il merito di questo connubio è proprio della sublime tecnica di Skolnik, capace di assoli e riff al tempo stesso violenti e ultramelodici. La peculiarità tipica dello skolnik's style è evidente nel primo colossale album dei Testament, 'The Legacy', e viene ulteriormente rifinita e perfezionata in 'The New Order', tellurici manifesti del thrash metal califoniano, splendidamente innervati dalla classe armonica che fluidifica nelle corde della sua scintillante ascia d'assalto. Velocità e melodia, potenza impressionante e il classico rifferrama martellante made in Bay Area: Skolnik e Peterson, suo omologo e fondatore della band, compongono una coppia di chitarristi stellare, che rende i Testament un macchina perfetta grazie anche all'enorme vocalist indiano Chuck Billy e alla folle sezione ritmica guidata da Louie Clemente dietro le pelli e Grag Christian al basso. Nel 1990 la rivista musicale Guitar World chiama Skolnik per scrivere alcuni articoli, e di seguito viene richiesto anche da altre riviste del settore: nonostante i mille impegni, i Testament si confermano band in stato di grazia con un paio di altri dischi strepitosi per teecnica anche se meno irruenti come 'Pratice What You Preach' e 'Souls Of Black'. Nel frattempo cominciano le collaborazioni esterne ai Testament e al metal stesso, tra cui un tour con il bassista Stu Hamm. Alex dichiara di sentirsi limitato dal suono della sua band d'origine, di voler sperimentare maggiormente, ma non potendosi permettere progetti paralleli, decide di lasciarla per dedicarsi a un maggior studio dello strumento e ad una carriera musicale propria. Continuano le collaborazioni, tra le quali vanno ricordate quelle con Les Claypool dei Primus, con i Savatage e con Ozzy Osbourne. L'artista, inoltre, si rende partecipe di alcune apparizioni televisive e di trasmissioni radiofoniche. Nel 1992 i Testament rilasciano un album più morbido e meno intricato, 'The Ritual', andando incontro ad un lustro difficile: la line-up inizia a perdere pezzi, e lo stesso Skolnik lascia la band. Dal 1998 vive stabilmente a New York, dove fonda il suo Alex Skolnick Trio, con il quale si cimenta nel jazz. Collabora inoltre, dal 2002, con i Trans-Siberian Orchestra di Jon Oliva. Nel 2004 è ospite dei Lamb of God, suonando un assolo nella title-track del disco Ashes of the Wake. Nel 2005 rientra momentaneamente nella line-up live dei Testament, dopo aver collaborato con loro nel 2001 alle registrazioni di First Strike Still Deadly, rivisitazione delle hit dei primi due dischi del combo californiano. Nell'ottobre 2006, concluso il tour mondiale con la sua band, Alex torna a far parte dei Testament assieme agli altri colleghi della formazione storica (tranne Louie Clemente, sostituito da Paul Bostaph), recuperando l'antica grandeur nel platter datato 2008, 'The Formation Of Damnation'.

JEFF HANNEMAN

JEFF HANNEMAN (Oakland, 31 gennaio 1964) è un chitarrista statunitense. È membro e co-fondatore del gruppo thrash metal Slayer. Da adolescente, Jeff era un fervente ammiratore di musica hardcore punk, più che di heavy metal ed seguiva gruppi come Minor Threat, Misfits, Exploited, Verbal Abuse, G.B.H., Dead Kennedys e Black Flag. Egli aveva anche un aspetto non proprio metallaro (alcune foto della sua gioventù, lo raffigurano con i capelli corti e abbigliamento borchiato in stile punk). Egli comunque ammira anche gruppi hard rock e heavy metal come Iron Maiden, Led Zeppelin, AC/DC e Judas Priest. Un giorno, mentre suonava con i suoi amici, conobbe Kerry King, il quale lo aveva ascoltato, per caso. Dopo un po' di tempo, assieme a King avrebbe dato vita agli Slayer. Le influenze di Hanneman furono molto contributive per la musica degli Slayer, dato che essa presenta evidenti caratteristiche hardcore punk. Jeff è stato l'autore di una delle canzoni più conosciute nel genere del thrash metal, Angel of Death, una vera pietra miliare che ha fatto però molto discutere sul filo-nazismo di Jeff stesso e in generale della band nella propria musica e, in modo più particolare, nelle copertine dei propri album. Altre sono state le canzoni scritte da Hanneman, e non meno importanti di Angel of Death, tra queste ricordiamo: South of Heaven, War Ensemble e Seasons in the Abyss. Negli ultimi tempi, Hanneman e Tom Araya stanno dando brio alla loro creatività, scrivendo molte liriche e melodie delle canzoni, dato che in passato se ne occupava maggiormente Kerry King, il fondatore del gruppo. Il suo stile chitarristico è simile a quello di King, ovvero caratterizzato da riff molto aggressivi e assoli velocissimi ed essenziali. L'aspetto chitarristico che lo differenzia da King è il suono più melodico e oscuro, a differenza di King che è più incentrato sul caos. Jeff si renderà protagonista di un curioso episodio: ossia fece finta di riconoscere un certo Joey Fuchs come proprio fratello e per molti anni si credette che Joey Fuchs fosse Joey Hanneman, quindi di fatto Jeff non ha mai avuto un reale fratello, anche se i due di comune intesa erano riusciti ad ingannare molti. Jeff è sposato con Kathryn dal 1997 vive con lei a Riverside, (Los Angeles).

Da sempre Jeff ha la passione per tutto ciò che concerne la guerra, dai soldatini di piombo alle medaglie di guerra, ciò è dovuto al fatto che suo fratello combatté in Vietnam mentre il padre è stato un veterano della seconda guerra mondiale e fece parte dello sbarco in Normandia. La leggenda vuole che il padre, durante la guerra, prese uno stemma nazista di un soldato tedesco morto e lo regalò, in seguito, a Jeff, scatenando in quest'ultimo la passione per la memorabilia bellica. Così Hanneman cominciò a mettere da parte denaro per comprarne delle altre; ora può vantare una cospicua collezione di medaglie anche se, a quanto pare, ha smesso di collezionarle in quanto troppo dispendiose. Correlato al suo interesse per la guerra, è l'interesse per tutto ciò che ha a che fare con il nazismo. Infatti Jeff ha sempre ammirato gli stemmi e i modellini nazisti, ad esempio la S iniziale di Slayer è identica alla S delle SS tedesche. Jeff ha confessato di apprezzare gli stili artistici nazisti ma non si è mai proclamato un seguace del nazionalsocialismo. Nonostante abbia idee conservatrici e sostenga la politica di George W. Bush, non appartiene alle ideologie più radicali della destra. A testimonianza di questo anche il fatto che su una delle chitarre che Hanneman utilizza durante i concerti è chiaramente visibile (guardare la foto caricata su Wikipedia) un adesivo con il logo dei Dead Kennedys, un gruppo hardcore punk di San Francisco da sempre schierato nell'estrema sinistra. Le presunte simpatie per la destra furono terreno di scontro anche con l'amico Max Cavalera, ex Sepultura e ora leader dei Soulfly e dei Cavalera Conspiracy. Cavalera li definì dei nazisti quando venne pubblicato l'album degli Slayer Divine Intervention a causa dei suoi contenuti di estrema destra (in particolare il brano SS-3, scritto dallo stesso Hanneman). Ora però pare che Cavalera e Hanneman si siano chiariti e il rapporto tra i due, così come quello di Max con il resto dei componenti degli Slayer, sia tornato buono.

JOEY BELLADONNA

JOEY BELLADONNA
, pseudonimo di Joseph Bellardini (Oswego, 30 ottobre 1960), è un cantante statunitense, noto per essere stato la voce del gruppo thrash metal Anthrax, di cui ha fatto parte dal 1985 al 1992. Joey Belladonna è considerato la voce storica degli Anthrax nella loro lineup classica, formata da lui, Dan Spitz, Scott Ian, Frank Bello and Charlie Benante, la quale si è riunita e ha fatto tour durante il 2005 e 2006. Nel glorioso periodo alla guida del combo newyorkese, Belladonna ha partecipato alla realizzazione di più di 10 album che hanno venduto più di 8 milioni di copie in tutto il mondo. Celebre per la sua estensione vocale, è stata paragonato a Steve Perry dei Journey, ed ha caratterizzato il sound dell'ensemble americano con un timbro più speed-power oriented che non prettamente thrash, qualificando la musica degli Anthrax come qualcosa di diverso e del tutto particlare rispetto a quella cupa e pessimista degli colossi del genere. Cinque gli album segnati dalla sua voce inconfondibile: 'Among The Living', del 1985, è stato il passo coraggioso con il quale il combo di Scott Ian si è discostato dal grezzo speed-thrash dell'esordio ('Fistful Of Metal'), 'Among The Living' il capolavoro capace di elevare gli Anthrax al rango di colonna portante del movimento thrash mondiale. Meno ispirato è stato il successivo 'State Of Euphoria', mentre in 'Persistence Of Time' la band inizia a sperimentare una sorta di crossover che ne caratterizzerà la prima porzione dei Nineties. In questo lasso di tempo ha condiviso il palco con gruppi come Iron Maiden, Metallica, Megadeth, KISS, Ozzy Osbourne, Black Sabbath, Slayer, Alice in Chains, Dio, Public Enemy, Living Colour, Primus, Mötley Crüe, Bon Jovi, Whitesnake, Testament, Overkill, Exodus, Helloween e molti altri; mentre Joey era negli Anthrax, la band è stata nominata per tre Grammy ed è stato votato primo cantante metal per due anni consegutivi in Metal Forces Magazine. Nel 1992 Belladonna lascia gli Anthrax dopo le ultime due pubblicazionis sottotono, mal accolte dai fans, ma continua a comporre musica in una band chiamata Belladonna. Nel mezzo degli anni '90 Belladonna rilascia l'omonimo primo album, Belladonna, che riceve buoni pareri sia dai fan che dalla critica. Il secondo album, Spells of Fear, viene pubblicato nel 1998 e viene pesantemente criticato per la cattiva produzione e per la scarsa qualità dei musicisti della band. Il terzo album, o meglio la demo del terzo album che non venne mai registrato in uno studio reale, fu autorilasciato dal Belladonna nel 2003. Era un ritorno a livelli importanti e venne ben ricevuto dai fans. Recentemente, dopo aver ricalcato i palchi assieme ai vecchi Anthrax per un eccitante tour di reunion (2005-06), Belladonna ha annunciato che sta lavorando per un nuovo album. Joey collaborerà con nuove facce in questo nuovo album e negli altri progetti futuri.

SCOTT IAN

SCOTT IAN ROSENFELD.
'Ricordo la prima volta che suonammo a Frisco, era il 1984, c’erano gli Exodus, i Raven e, appunto, gli Anthrax. Facemmo quel concerto davanti a 3000 fans scatenati! All’epoca conoscevo gli Exodus di fama, ma non li avevo mai visti suonare dal vivo, men che meno a San Francisco; ricordo che salimmo sul palco e che nelle prime file si scatenò l’inferno, con tutti quei ragazzi dai capelli lunghissimi a sbattersi come dei dannati. Guardavo il concerto da un lato del palco e non credevo ai miei occhi! E allora mi venne in mente quello che mi avevano detto i ragazzi dei Metallica riguardo certi gruppi che stavano uscendo nella Bay Area… In poche parole, alla fine del loro show mi sentii letteralmente massacrato! In tre quarti d’ora gli Exodus avevano distrutto tutte quelle che erano le mie convinzioni, e come componente degli Anthrax mi sentii perso'! Stupefatto, ma con una carica ed un’energia ancora maggiore per dare un tocco di personalità definitivo e tangibile alla propria creatura: è così che Scott Ian Rosenfeld, chitarrista nativo di New York [classe 1963] a poco più di vent’anni capisce verso che direzione guidare la corazzata Anthrax, una band che aveva già contribuito all’alba del thrash metal col frenetico e grezzo Fistful of Metal, un album seminale e ancora contaminato dai venti della NWOBHM, che si pose alle origini di un genere in una località geograficamente distante dalla baia di San Francisco, dove il thrash stesso stava esalando i primi vagiti, crescendo a vista d’occhio. Non che Ian volesse portare il sound della propria band -formata col bassista Dan Lillker nel 1981- alle conseguenze estreme scandite dalle bordate dei temibili Exodus, anzi: semplicemente, aveva capito che per differenziarsi dall’enorme numero di thrashers in attesa bisognava trovare una via del tutto innovativa, e questa arriverà con l’ingresso in line up del singer Joy Belladonna. Egli portò non solo una ventata d’aria fresca dal punto di vista vocale, con i suoi toni acuti e la voce pulita e melodica anziché torva e aggressiva, ma permise al combo americano di approcciarsi in maniera più ariosa al proprio sound, che si fece decisamente più melodico, allegro e scanzonato, senza perdere un briciolo in potenza, velocità, compattezza. Capolavori assoluti come Spreading the Disease e Among the Living lanciarono il five pieces capitanato da Scott Ian tra i titanici Big Four. Gli Anthrax erano la frangia più guascona del lotto, con il loro look casual [skateboard, cappellini da baseball, magliette larghissime] e le loro liriche intelligenti, ironiche ma non stupide, musicalmente allegri e agli antipodi rispetto ai colleghi più tetri e pessimisti. Imbevuto di riferimenti hardcore, il mosh-thrash della band sprizzava un’energia incredibile ad ogni pezzo, e con l’incedere del tempo abbraccerà sempre più sperimentazioni, fino a giungere ad una collaborazione con i rapper Public Enemy dalla quale nascerà la voglia di crossover. Era proprio Ian il più open minded del gruppo, anche grazie ad un background variopinto che lo aveva portato ad amare artisti dallo stile disparato, come Henry Rollins, Public Enemy, Ministry, Kiss, Beastie Boys, U2, Discharge, Black Sabbath, Slayer e persino Madonna. Dal 1985 al 2003 Scott Ian ha anche suonato negli Stormtroopers Of Death, un gruppo sperimentale di hardcore metal che inglobava sonorità estranee al thrash classico: suoi compagni d’avventura erano il vocalist Billy Milano, ancora Lillker e un altro membro degli Anthrax: il drummer Charlie Benante. E’ proprio il chitarrista di origine ebraica, cresciuto nel Queens, a spiegare le proprie radici: 'Io sono cresciuto allo stesso tempo con il metal, il punk hardcore e con il rap. Non ci vedo alcuna differenza. Questi stili hanno sempre fatto parte della musica degli Anthrax. Oggi molta gente chiama questa musica crossover, ma noi la stiamo facendo già dal 1986. Se ancora oggi dovessi fare delle cose rap o hardcore con gli SOD non significherebbe snaturarmi, perché quei suoni sono dentro di me da molto tempo'. Eppure le sperimentazioni e le fusioni col rap, dalle quali trarrà origine il tanto contraddittorio nu metal, portano la band verso il declino: Belladonna, anche a causa dell’evoluzione poco gradita, lascia il microfono e gli anni novanta si rivelano assai magri per l’act newyorkese, alle prese con dischi di dubbio valore effettivo. Serviranno le reunion degli anni 2000 e il tour dei leggendari Big Four a risollevare la carriera e le sorti degli Anthrax, anche se mai Scott Ian contraddirrà il proprio credo: il chitarrista ha sempre dichiarato che non è nei suoi obiettivi registrare un nuovo Among the Living e che preferisce suonare ciò che più sente dentro; inoltre, ha sempre ritenuto inconcepibili i cliché tipici -per alcuni- di questo mondo, come l’utilizzo di corpse paint, spille, borchie. Per quanto discutibile e opinabile, questo punto di vista è in ogni caso rispettabile, oltre che indice di una mentalità aperta e mai schiava delle mode, di un uomo che ha sempre utilizzato l’umorismo ed amato chi è capace di prendersi in giro. Non è un caso che gli Anthrax suonassero in bermuda, e non è un caso che il rock è sempre stato visto, da questa band, come una musica da suonare ad alta energia, discostandosi dichiaratamente dall’immaginario fatto di asce insanguinate e suore decapitate che in molti metallers "estremi" hanno costruito nel tempo. Chi scrive ama e condivide lo stile costituito da borchie, denim and leather, ma non può che stimare la rettezza morale di questo musicista, forse non dotato di una tecnica virtuosa –caratterizzata, anzi, da un riffing martellante e da assoli abrasivi ed immediati- ma certamente ammirevole nei valori. Nel novembre 1995 Scott Ian dichiarava: 'Sono molto orgoglioso di tutto quello che abbiamo fatto. Nel 1984 non ci cagava nessuno ed ora siamo ancora qui a fare dischi, a fare musica. Sinceramente non so se posso dire di sentirmi importante, ma sono molto orgoglioso che questa nostra musica sia sopravvissuta così a lungo: spero che anche in futuro quando qualcuno dirà “heavy metal” penserà spontaneamente a band come Metallica, Anthrax e Slayer, perché per me questo è l’heavy metal! Anche l’epoca dei Judas Priest era buona, ma se qualcuno pensa alla musica metal mi piacerebbe che pensasse a noi, perché se pensasse ai Priest o ai Maiden quella non sarebbe l’immagine contemporanea del metal. Ci sono band attuali che fanno ottimi dischi e non è giusto pensare solo al passato'. La memoria e l’importanza del passato sono invece sacri, soprattutto nell’universo dell’heavy metal; in ogni caso, gli Anthrax sono finiti nella cerchia ristretta di bands identificabili esse stesse con l’intero genere, anche se in quel 1995, probabilmente, lo erano già; tutto quello che è seguito, a livello di studio album, non ha aggiunto nulla all’importanza straordinaria che questa band riveste nella storia del thrash e del metal in generale, anche per merito del buon Scott, bravo a non perdere entusiasmo e a non demordere anche nei momenti più bui. Dal palco del Big Four, la band sembra essere colpita da una nuova giovinezza e da una ritrovata voglia di suonare, a velocità esorbitanti, per coprire i fans della consueta adrenalina che ha sempre contraddistinto i momenti d’oro di questo act. Ian si è dichiarato, in passato, amante di sport come lo skateboarding e lo snowboarding, praticando discese ogni qualvolta che il tempo glielo concedeva, magari in compagnia dei suoi amici Biohazard [da lui ritenuti quasi dei campioni in questa disciplina] e stando sempre attento a non fratturarsi un polso. I suoi interessi musicali lo hanno anche portato a produrre, nel 1994, un disco degli HFL, una punk band di suoi amici che, però, si sciolse quasi subito. Sposato con la cantante Pearl Aday, figlia di Marvin, meglio conosciuto come Meat Loaf [cantante hard rock e pop rock non estraneo a diverse disavventure nel corso della carriera, come ad esempio la bancarotta], Scott Ian è oggi uno dei più stimati tra i pionieri del thrash: l’attesa per l’uscita di Worship Music, nuovo disco della band di New York, è tanto elevata proprio perché gli Anthrax meritano di tornare ai fasti gloriosi dell’epoca che li ha consacrati.

JOHN PETRUCCI

JOHN PETRUCCI [Long Island, 12 luglio 1967] è un chitarrista progressive metal statunitense. È uno dei fondatori del gruppo progressive metal statunitense Dream Theater, noto agli inizi come Majesty. Insieme a Mike Portnoy ha prodotto tutti gli album dei Dream Theater dal 1999. Universalmente riconosciuto come uno dei chitarristi tecnicamente più dotati dei nostri giorni, presenta uno stile caratterizzato da vere e proprie raffiche di note suonate con la tecnica della plettrata alternata. John è uno shredder a tutti gli effetti, termine che in alcuni casi assume una connotazione prettamente negativa, in riferimento a chitarristi che privilegiano la tecnica a scapito della musicalità e dell'ispirazione; lo stesso John viene spesso accusato di essere troppo freddo e distante a causa dell'elevato tasso tecnico delle sue esibizioni, comunque sempre caratterizzate da una costante ricerca melodica. Per questo, nonostante le critiche, è considerato uno dei più raffinati virtuosi della chitarra elettrica. Nato a Long Island, New York il 12 luglio 1967, John iniziò a suonare la chitarra all'età di otto anni, ma presto la abbandonò perdendo interesse per lo strumento, finché, compiuti i dodici anni, venne introdotto in una band dal suo amico Kevin Moore, che più tardi diventerà il primo tastierista dei Dream Theater. Da questo momento John cominciò ad esercitarsi seriamente iniziando da autodidatta, ed ha sviluppato le sue capacità imitando i suoi idoli come Yngwie Malmsteen, Steve Morse, Steve Vai, Allan Holdsworth, Al Di Meola, Alex Lifeson e molti altri [John scherzando si riferisce a loro come gli Steves e gli Als]. Ha poi frequentato per due anni la Berklee College of Music in Massachusetts, insieme al suo amico d'infanzia John Myung [basso elettrico]; è qui che i due conoscono Mike Portnoy [batteria], formando il trio che, nel 1985, darà vita alla band Majesty, successivamente trasformata nei Dream Theater. Il cambio di nome fu dovuto alla presenza di un altro gruppo che rivendicava di aver adottato quel nominativo per primo. Il nuovo nome fu proposto dal padre di Portnoy. I membri della band hanno tutti le stesse influenze: Rush, Yes, Dixie Dregs, Genesis, Pink Floyd e Frank Zappa. Anche se John si è reso celebre principalmente per il suo lavoro con i Dream Theater, egli appare anche in alcuni side project come i Liquid Tension Experiment, esperienza condivisa con il compagno batterista Mike Portnoy; tra l'altro, è in questa occasione che i due entrano maggiormente in contatto con quello che poi sarebbe diventato il terzo tastierista dei Dream Theater, Jordan Rudess. Altro side project che vanta la collaborazione di John sono gli Explorer's Club. Nel 2004 viene pubblicato grazie alla Favored Nations un album che lo vede assieme a Jordan Rudess: An Evening With..., un album live registrato il 10 giugno del 2000 a New York, un progetto strumentale semi-acustico [la chitarra elettrica di Petrucci è equipaggiata con il piezo che gli permette di riprodurre il suono di una chitarra acustica] di sola chitarra e tastiera con ritmiche progressive e dal sapore latin jazz a tratti spagnoleggiante. L'album presenta una rivisitazione del brano State of Grace già presente nel primo album dei Liquid Tension Experiment e Bite Of The Mosquito, una versione interpretata da Petrucci del famoso Volo del calabrone. Per molto tempo, ciò che ha rappresentato una notevole lacuna nella carriera di John Petrucci è stata la mancanza di un suo lavoro solista; dopo una lunga attesa, l'1 marzo 2005 viene pubblicato Suspended Animation, il suo primo album solista, composto nei pochi ritagli di tempo che gli sono stati concessi per via del suo costante impegno con i Dream Theater e altri progetti paralleli: alcuni brani dell'album infatti risalgono a circa quattro anni prima, quando vennero eseguiti durante la sua partecipazione al progetto G3. Il caso volle che esattamente un mese dopo la sua uscita, i Fantomas pubblicarono un disco con lo stesso titolo. John è stato uno dei primi chitarristi heavy metal ad utilizzare regolarmente una chitarra a sette corde. In molti casi utilizza accordature differenti da quelle standard. Oltre alla comune accordatura D-drop [il Mi basso viene abbassato di un tono] o la D-tune [tutta la chitarra è abbassata di un tono] ci sono diversi brani in cui la chitarra è accordata più in alto di un tono. Talvolta tale modifica può riguardare esclusivamente la corda più bassa. Petrucci è stato a lungo endorser Ibanez, la quale aveva sviluppato per lui la 'JPM100 John Petrucci Model', famosa per il suo disegno variopinto di stile picassiano. Nel 1999 firmò un contratto con la Music Man, con la quale ha creato il modello 'John Petrucci Signature Music Man', sia 6 che 7 corde, con o senza piezo.

MIKE PORTNOY

MICHAEL STEPHEN PORTNOY
[Long Beach, 20 aprile 1967] è un batterista statunitense, meglio conosciuto come Mike Portnoy, è noto per essere uno dei membri fondatori del gruppo progressive metal Dream Theater. È anche membro fondatore del supergruppo neoprogressive Transatlantic, e ha collaborato con diversi altri artisti. Mike nacque a Long Beach, New York. Il suo interesse alla musica fu stimolato già durante l'infanzia, grazie al padre che era un rock disc-jockey e alla sua enorme collezione di dischi. Anche se Portnoy imparò a suonare la batteria da autodidatta, seguì dei corsi di musica a scuola. In quel periodo suonò come membro di alcuni gruppi locali: Intruder, Rising Power e Inner Sanctum [con i quali incise un disco]. Lasciò la band dopo aver ricevuto una borsa di studio per la Berklee college of music a Boston, dove fece la conoscenza di John Petrucci e John Myung con i quali fondò i Majesty che si trasformarono poi in quello che sono i Dream Theater oggi. Il nome Majesty non venne mantenuto a causa dell'esistenza all'epoca, di un gruppo che portava lo stesso nome, acquisito precedentemente. Il nome Dream Theater invece venne adottato su consiglio del padre di Mike Portnoy, con riferimento a un teatro che portava quel nome. Mike e sua moglie Marlene vivono attualmente a Rockland, NY con i loro figli Melody Ruthandrea e Max John. Mike spicca per la sua forte personalità e loquacità, nonché per la maniacale precisione nell'ambito di ogni attività [soprattutto musicale] che svolge: lui stesso si definisce bonariamente un 'nevrotico ossessivo-compulsivo'. Riconosciuto come uno dei migliori batteristi di sempre, è tra i più stimati nell'ambito rock e metal, grazie ad una carriera stellare che ha portato la sua band a rivoluzionare il genere metal, quasi stagnante, nel corso degli anni novanta: l'album 'Images And Words', che recuperava le sonorità progrock anni '70, fondendole con una base di metal tecnico e potente, segnò un vero e proprio punto di rinascita e lanciò la band sulle vette delle band più influenti e longeve. Album come 'Awake', 'Metropolis' e 'Six Degrees Of Inner Turbolence' sono gli apici di una discografia ricchissima e capace di evolversi, acquisendo ora sonorità più robuste ed ora quasi thrash, senza mai perdere un gusto spiccatissimo per la melodia; non sono mancate critiche, certo, a qualche episodio più easy-listening, ma in oltre vent'anni di carriera ci può stare tutto,e va dato merito ai Dream Theater di non aver mai sfornato un album brutto ed, anzi, di aver portato alla gente uno stile complesso e articolato, che prevedeva musiche e ritornelli memorizzabili nonostante fossero lontani dalla tipica forma-canzone, costituita da strofe e ritornelli. Oltre ad un intenso uso della doppia cassa, il suo stile è caratterizzato dall'utilizzo di tempi dispari e da repentini cambi di tempo. Mike, fin dall'inizio della sua carriera, è solito suonare batterie mastodontiche. Nel siamese monster ci sono 2 set,composti dal drumset classico con doppia cassa per i pezzi più heavy della discografia dei Dream Theater,e un set con una sola cassa,che riprende quello di John Bonham,per momenti più sobri e meno pesanti. Una sua curiosa caratteristica consiste nell'abitudine cambiare la colorazione della batteria ad ogni tour; per questo, prima dei concerti la sua batteria rimane coperta da un enorme telo nero, che viene rimosso solo pochi secondi prima che Mike salga sul palco. Portnoy indica il batterista dei Rush Neil Peart , Frank Zappa e Richard Christy dei Death come sue più grandi influenze a livello musicale. Tra gli altri elenca i batteristi Terry Bozzio, Vinnie Paul, Carmine Appice, Lars Ulrich, Scott Rockenfield, Vinnie Colaiuta, Nicko McBrain, Simon Phillips, John Bonham, Keith Moon, Ringo Starr, Bill Bruford e gruppi come The Beatles, Fates Warning, Pantera, Queen, Queensryche, Yes, Rush, Pink Floyd, Metallica, Jellyfish, Iron Maiden, U2 e Jane's Addiction. Portnoy ha ricevuto 23 premi dalla rivista Modern Drummer, tra cui 'Migliore performance live' [5 volte] per gli album Awake, A Change of Seasons, Falling Into Infinity, Scenes from a Memory e Six Degrees of Inner Turbulence. Inoltre ha ricevuto il premio come 'Migliore batterista progressive rock/metal'12 volte consecutive a partire dal 1995. Il 2010 é stato l'anno dell'assurda telenovela che ha portato Portnoy fuori dai Dream theater: inizialmente spinto dalla voglia di una piccola pausa, poi attirato dalle collaborazioni con giovani metalcorers come gli Avenged Sevenfod, Portnoy ha visto incrinarsi il suo rapporto con la formazione da lui stesso fondata, che l'ha dunque sostituito con Mike Mangini.