INTERVISTA A KERRY KING
'SONO ANCORA MOTIVATO'

'Sicuramente non andremo avanti fino a 60 anni. E' una cosa di cui dobbiamo discutere all'interno della band. Fosse per me continuerei ancora per un bel pezzo perchè sono ancora carico e motivato come il primo giorno. Ci è sempre piaciuto parlare di cose estreme, argomenti di cui la gente non volesse sentire parlare. Sono molto fiero dei risultati che abbiamo raggiunto, e non ho nessun rimpianto nella nostra carriera'.
Kerry King
è un personaggio che preferiresti non incontrare in un vicolo buio, non tanto perchè sia una cattiva persona quanto per il suo aspetto e gli occhi truci. Che poi il chitarrista degli Slayer non sia nemmeno un agnellino è un altro discorso: a differenza di altri 'metalloni' insospettabili come Araya, Hetfield o Chuck Billy, King non sembra ammorbidirsi quando scende dal palco: dichiarazioni forti, pensieri granitici e irremovibili, sguardo sempre serio. I suoi colleghi si dimostrano molto socievoli, scherzosi e affabili, ma lui no: questo accresce l'aurea di malignità che lo accompagna scandita dai suoi riff al vetriolo, riff che hanno fatto la fortuna degli Slayer.
BILANCIO POSITIVO. Questi pacchetti con band interessanti e omogenee raccolgono più pubblico e danno modo di avere mini festival composti dalle proposte più interessanti del metal. Attualmente siamo noi che scegliamo i gruppi che partecipano, e prendiamo solo band che stimiamo. tuttavia non è un impegno che vogliamo prendere tutti gli anni. Adesso ha cadenza biennale perchè vogliamo sentirci liberi, nel mezzo, di fare i nostri tour da soli, di partecipare ai festival estivi oppure di fare altre alleanze, come quella con Marilyn Manson nel 2007'.
NUOVO ALBUM E RITIRO. 'Jeff (Hannemann, ndr) ha espresso dei dubbi sul fatto di poter essere così intensi e potenti per tanto tempo. In effetti la nostra musica per essere suonata al meglio necessita di una grande preparazione fisica. Sicuramente non andremo avanti fino a 60 anni. E' una cosa di cui dobbiamo discutere all'interno della band. Fosse per me continuerei ancora per un bel pezzo perchè sono ancora carico e motivato come il primo giorno. Sono a metà dei miei quarant'anni ed ho ancora molto vigore. Per quanto riguarda il nuovo album, ancora non vogliamo rivelare i dettagli. Dovrebbe uscire la prossima estate, abbiamo già tre pezzi pronti e una volta finito il tour ci metteremo al lavoro per completare le registrazioni. Per i nuovi pezzi abbiamo studiato dei titoli davvero azzeccati e trovato dei nuovi argomenti controversi che faranno arrabbiare la gente Questa volta siamo partiti dalle song e poi abbiamo pensato alla musica'.
I TEMI. 'Ci è sempre piaciuto parlare di cose estreme, argomenti di cui la gente non volesse sentire parlare. All'inizio, quando eravamo dei teenager, era facile parlare di Satana, ma poi crescendo abbiamo scoperto che nel mondo esistono tanti altri soggetti che possono suscitare disgusto e controversia'.
PRODUZIONI. 'Le tecniche di registrazione digitale hanno facilitato il lavoro di registrazione. Se registrassimo oggi album come Show No Mercy ed Hell Awaits suonerebbero diversi, meglio direi. Quegli album sono stati registrati quando eravamo dei teenager e con un budget molto ristretto. Anzi, per i mezzi dell'epoca abbiamo fatto già molto. Le canzoni sono ottime, tanto che diverse finiscono regolarmente nei nostri live. Quando le suoniamo oggi rendono di più'.
THRASHER. 'La nostra è stata una generazione di band nuova, estrema e interessante. Abbiamo portato il metal in una nuova dimensione di velocità e potenza. Sono molto fiero dei risultati che abbiamo raggiunto, e non ho nessun rimpianto nella nostra carriera'.

MEGADETH

Megadeth, costola dei Metallica: affascinante storia di due band epocali che sono le facce di una stessa medaglia, collegate a doppio filo dal pazzo chitarrista Dave Mustaine. Era uno dei quattro cavalieri, fu silurato durante il viaggio verso New York per la registrazione di Kill'Em All. Pietra dello scandalo, l'indole instabile, egocentrica e fortemente alcoolica del rosso dall'infanzia difficile, finito per altro in un giro di droga dal quale sarebbe sucito dopo anni di battaglie. Dalla follia di Mustaine e dal suo incontro col tranquillo David Ellefson nacquero i Megadeth, e fu subito thrash metal: grezzo e diretto in 'Killing Is My Business', via via più tecnico da 'Peace Sells' in poi: un'escalation di grandi dischi che consegna la band alla storia del metal. 'Rust In Peace' è il capitolo più imponente, un technical thrash devastante e incredibile. Metallica e Mustaine non hanno mai smesso di pizzicarsi e cercarsi, in una storia di amore e odio che li ha visti sullo stesso palco nel 1993 -clamoroso il gesto di Mustaine, che decise di 'aprire' per gli ex amici- e che si è colorata di anneddoti e leggende stuzzicanti. Come quelle delle risse tra James Hetfield e Mustaine, come l'inesorabile rincorsa di Dave al successo dei quattro cavalieri. Che coincise in 'Countdown To Extinction', la svolta dal thrash all'heavy per emulare il successo di 'Black Album'. Da lì i Megadeth hanno passato anni tribolati, con un altro disco più morbido, uno hardrock ed uno ('Risk') di poprock. Toccato il fondo e lo scioglimento, Mustaine ha cercato di rialzarsi e tornare al vecchio stile con gli ultimi tra album. Ma qualsiasi cosa i Megadeth abbiano fatto o faranno, dal 1994 in poi, non ha importanza: le indelebili pagine di metal pesante, veloce e strepitosamente tecnico scritte con i loro primi 4-5 album garantiscono loro un posto stabile e prestigioso nella all stars della musica dura contemporanea.

LA DISCOGRAFIA AI RAGGI X

KILLING IS MY BUSINESS.. (1985): Il debutto dei Megadeth è thrash puro, scaturito da una costola dei Metallica, Dave Mustaine: inizia l'eterna sfida tra due super band. PEACE SELLS (1986): Dave Mustaine si distacca dalle influenze dei Metallica definendo il thrash metal caratteristico dei Megadeth: produzione grezza, potenza, grandi assoli e formidabile tecnica. SO FAR, SO GOOD... SO WHAT (1988): Abbandonate le atmosfere spettrali di 'Peace Sells', i Megadeth tornano con maggiore melodia e miglior produzione, anche se è un thrash di transizione tra due album capolavoro. RUST IN PEACE (1990): Il technical thrash dei Megadeth tocca il suo apice con un album veloce e devastante suonato con grande perizia e in cui la melodia e la potenza si fondono sotto quintali di riff: Mustaine ha fatto centro. COUNTDOWN TO EXTINCTION (1992): La seconda parte di carriera dei Megadeth, quella del successo planetario, si apre con un album più leggero e privato dei magnifici tecnicismi di Rust In Peace. YOUTHANASIA (1994): Megadeth ancora sul sentiero heavy metal tracciato con il precedente 'Countdown To Extinction': abbandonato completamente il thrash e i tecnicismi del passato. CRIPTYC WRITINGS (1997): Qualcosa di buono, in Cryptic Writings c'è, ma sembra un album studiato a tavolino da Dave Mustaine per sfruttare i passaggi radiofonici. RISK (1999): I Megadeth cadono in basso: dopo il passaggio dal thrash all'heavy (Countdown To Extinction) e quello dall'heavy ad un hardrock più commerciale (Cryptic Writings) si arriva al poprock mieloso di Risk. THE WORLD NEEDS A HERO (2001): Mustaine sbandiera un ritorno a sonorità più dure, ma il risultato è un disco debole che ha pochi episodi interessanti: continua la crisi dei Megadeth. THE SYSTEM HAS FAILED (2004): Finalmente i Megadeth tornano a fare i Megadeth, anche se l'album, ottimo, a volte sa di ripetitivo: il suo meglio la band lo ha già espresso. UNITED ABOMINATIONS (2007): I tempi di “Rust In Peace” sono ormai lontani, d’altronde l’attuale forma dei Megadeth è un chiaro monito, questo vecchio leone è ancora in grado di ruggire.

1985 KILLING IS MY BUSINESS... AND BUSINESS IS GOOD
1986 PEACE SELLS... BUT WHO'S BUYING?
1988 SO FAR, SO GOOD.. SO WHAT
1990 RUST IN PEACE
1992 COUNTDOWN TO EXTINCTION
1994 YOUTHANASIA
1995 HIDDEN TREASURES
1997 CRYPTIC WRITINGS
1999 RISK
2002 THE WORLD NEEDS A HERO
2004 THE SYSTEM HAS FAILED
2007 UNITED ABOMINATIONS

MANOWAR
Semplicemente, Manowar. Una band che non si può spiegare in due parole, per la complessità e a grandiosità della sua proposta musicale ma anche per tutto quello che ruota attorno al loro mondo fatto di costumi di pelle, dichiarazioni machiste, attitudine da guerrieri. Sguazzando nella pacchianità, i Manowar -soprattutto nelle figure degli esaltatissimi Joy DeMaio e Eric Adams- hanno sempre portato avanti la loro guerra contro il false metel, innalzando fieri la bandiera dei defenders del TRUE metal. E più true di loro non c'è nessuno, parola dei Manowar: parola dunque di chi ancora oggi, superati i 50 anni, continua a salire sul palco e diffondere il proprio credo e la propria immagine vincente, un connubio di fisici possenti e ideologie guerriere quasi commoventi: i Manowar hanno sempre suonato quello che i loro fans chiedevano, un epic metal enfatico e denso di emozioni, senza mai cedere alle mode. Hanno rallentato quando tutti acceleravano, hanno accelerato quando tutti rallentavano. E non hanno mai smesso di ritenersi i numeri uno, deni9grando il resto del mondo e proclamando le loro crociate con interviste esilaranti in cui attaccare i poser ed esaltare la fede cieca nel Verbo del metallo. Qualcosa di diverso dalla passione dei metallari verso la propria musica (alla 'Metal Militia' per capirci), qualcosa di assolutamente 'religioso' e anacronistico, ma fottutamente 'truemetal', come direbbe DeMaio. Che poi i Manowar, al di là dei poser da impalare e dalle ragazze da infiocinare, siano anche un gruppo pazzesco è dato di fatto. Le maestose sinfonie che scorrono nei primi 4 album sono un manifesto di heavy metal genuino e passionale: 'Battle Hymns', 'Into Glory Ride', 'Hail To England' e 'Sign Of the Hammer' sono pezzi imprescindibili per chiunque. E dopo il comunque ottimo 'Fighting The World' la mitragliata è ripresa con 'Kings Of Metal' e 'The Triumph Of Steel': ci sono band che in tutta la loro carriera non arrivano a produrre tanta qualità come in un solo disco dei guerrieri americani. La leggenda dei true defender continua impetuosa a incantare generazioni su generazioni.

LA DISCOGRAFIA AI RAGGI X

BATTLE HYMNS (1982): L'epicità prende il sopravvento con l'arrivo dei Manowar, fieri promulgatori di un heavy metal potente, vero e genuino che inizia a riscuotere le prime frange di fedelissimi. Il disco colpisce per la sua potenza e l'estensione vocale di Adams. INTO GLORY RIDE (1983): I Manowar tornano col loro Heavy Metal Epico, e sfornano una serie di possenti marce maestose, che nulla hanno a vedere con il panorama musicale del periodo. HAIL TO ENGLAND (1984): La magia dell'Heavy Metal epico era tutta contenuta in album come questo, un disco che si rivela essere uno scrigno nei quali sono contenuti i segreti più eroici dell'epic metal muscoloso e orgoglioso della band. SIGN OF THE HAMMER (1984): Sign Of The Hammer rappresenta l'apoteosi del vecchio stile Manowar. Produzione grezza, voce tagliente, potente, altissima; le distorsioni sono metalliche e cattive, e il basso di De Maio viaggia alla grande. FIGHTING THE WORLD (1987): "Fighting The World" rappresenta un deciso ammorbidimento nel sound dei Kings Of Metal, smentito in parte dalla roboante seconda parte dell'album. KINGS OF METAL (1988): Con Kings Of Metal si ritorna a fare sul serio. L'attitudine pura e fottutamente Heavy Metal si incontra con l'epicità del loro primo periodo artistico conferendo una bellezza ed una forza incredibili a tutto l'album. THE TRIUMPH OF STEEL (1992): Settimo grande lavoro da consegnare ai posteri, con The Triumph of Steel i Kings dimostrano ancora una volta che quando si tratta di metal epico non hanno rivali. Un vero e proprio trionfo dell'acciaio. LOUDER THAN HELL (1996): Louder Than Hell segna il primo vero passo falso nella storia dei Manowar: monotono e poco enfatico, anche se pur sempre potente. WARRIORS OF THE WORLD (2002): “Warriors of the World” è un disco puramente Manowar, dalla prima all’ultima nota, con tutti i pregi ed i difetti che questo fatto comporta. GODS OF WAR (2007): Nuovo corso per i Manowar: disco molto epico ma distante dal concetto di epic metal ottantiano e in cui le parti metal sono ridotte: i riff si contano sulle dita di una mano e a conti fatti qualche intermezzo poteva essere evitato.

1982 BATTLE HYMNS
1983 INTO GLORY RIDE
1984 HAIL TO ENGLAND
1984 SIGN OF THE HAMMER
1987 FIGHTING THE WORLD
1988 KINGS OF METAL
1992 THE TRIUMPH OF STEEL
1996 LOUDER THAN HELL
2002 WARRIORS OF THE WORLD
2007 GODS OF WAR
INTERVISTA A LARS ULRICH (METALLICA)
'VOGLIAMO SUONARE OVUNQUE'


'Uno dei punti prefissatici lavorando con Rick Rubin era di distillare l'essenza del nostro suono degli anni '80, ma non sono d'accordo sul fatto che per registrare un buon album heavy metal si debba necessariamente essere incazzati. James è il fratello che non ho avuto. Vogliamo restare in tour fino al 2010 e suonare ovunque'.

Quarantaquattro anni, i capelli sempre più corti, il sorriso malefico sempre pronto: Lars Ulrich oggi è un uomo tranquillo e più equilibrato del ragazzaccio simpatia che per anni ha scorazzato in giro per il mondo sotto gli striscioni dei Metallica. Tre bambini e la solita creatura, la sua band, sono oggi la fonte principale della sua felicità. La band non ha più nulla da dimostrare da circa tre lustri, e così se la prende comoda nello sfornare album: senza presioni, senza scadenze. Lars e gli altri se la godono, concentrando le proprie energie nei tour, quelli sì incessanti e sempre vertiginosamente incandescenti. E' proprio nel mezzo del tour che la rivista 'Rock Hard' ha intercettato il batterista danese, peraltro proprio dopo un'esibizione nei pressi di San Francisco. La Bay Area, casa loro, la patria del thrash metal.

Allora Lars, come va con Death Magnetic? 'Non si sa mai come il pubblico può recepire un album. Noi eravamo coscienti in tutta onestà di aver fatto un ottimo lavoro e tutti gli amici ai quali abbiamo fatto sentire in anteprima l'album ci hanno confortato con i loro giudizi. Ciò non significa granchè per le vendite, perchè i fans per qualsiasi motivo possono non gradire il suono, la produzione o l'artwork. Insomma le previsioni sul successo sono sempre un'incognita, spesso di questi tempi. Ciò che noi abbiamo voluto fare è certamente di catturare in studio l'energia che riusciamo a sprigionare dal vivo, e credo che ci siamo riusciti bene perchè ascoltando l'album hai l'idea di una band che suona assieme, verace e intensa, con grinta. Gli album degli anni '90, col senno di poi erano troppo prodotti, rifiniti e puliti. Ci eravamo intestarditi nella cura ossessiva dei dettagli, perdendo un pò di vista il fulcro del nostro suono'.

La gente ritiene che con Death Magnetic siete tornati alle origini? 'Ho sentito entrambe le campane, gente che dice che siamo entrati in una nuova dimensione musicale e gente che sice che siamo tornati al passato. Per me è difficile giudicare, perchè sono troppo 'dentro' la cosa e non mi piace categorizzare troppo. Sono molti anni che non faccio più questo tipo di esercizio mentale. Quello che so è che in tutti questi anni non ce ne siamo mai andati. Siamo passati attraverso molti tour fortunati e album di successo, e per me è come un unico viaggio con le sue fermate, le salite e le discese. La verità è che uno dei punti prefissatici lavorando con Rick Rubin era di distillare l'essenza del nostro suono degli anni '80, oltre a catturare gli elementi positivi che ci avevano portato a quel tipo di successo. Ma questo è molto diverso dal dire che abbiamo fatto un 'Master Of Puppets part II'. Comunque capisco l'atteggiamento di chi si accosta a questo album come ad un grande classico dei Metallica'.

Si dice che Rubin abbia insistito per farvi ritrovare la rabbia degli anni '80. 'Non sono d'accordo sul fatto che per registrare un buon album heavy metal si debba necessariamente essere incazzati. Ovvero, capisco questa cosa ma non vedo in che modo potrebbe funzionare per noi. Noi ci sentiamo più a nostro agio a incidere le song nel giardino di casa. Il fatto è che negli ultimi anni abbiamo sempre avuto paura di ripeterci, e per questo la band è andata ad esplorare direzioni musicalmente sempre nuove. Avevamo sempre bisogno di nuove sfide. Poi, quando c'è stata la celebrazione del ventennale di Master Of Puppets ci siamo riavvicinati a quel suono e a quel periodo, e la paura di ripeterci è scomparsa. Così la nuova sfida è diventata fare un disco che distillasse il meglio del nostro passato ma con un'ottica moderna'.

Ultimamente producete pochi dischi: solo due negli anni 2000. 'La nostra vita è cambiata da un bel pò di tempo. Adesso la band non è più la prima e unica priorità. I ritmi delle nostre giornate ruotano attorno alle nostre famiglie e soprattutto ai nostri figli. Voglio stare vicino a loro e vederli crescere. Per questo non abbiamo più dei ritmi di lavoro da forzati. Le idee ci sono, manaca il tempo per concretizzarle. Magari tra 10 anni, quando saranno tutti cresciuti e andranno al college i Metallica faranno uscire un album ogni anno'!

Si dice che farete uscire il prossimo disco tramite Internet. Il nostro contratto con la Warner finisce con quest'album, per cui dopo saremo completamente liberi e potremo decidere di fare come ci pare. Potremo fare uscire un album in modo indipendente, e anche Internet è sicuramente un'opzione'. (Al di là delle vecchie polemiche per Napster i Metallica non hanno certo problemi a sfruttare i vantaggi della tecnologia, ndr).

Fino a quando resterete in tour? Attualmente abbiamo fissato date fino all'estate 2009, ma proprio in queste settimane stiamo cercando dei posti dove suonare per tutto l'autunno e l'inverno e magari fino alla primavera 2010. Cercheremo di andare in posti dove non siamo mai stati e dove abbiamo suonato raramente. Stiamo anche valutando le condizioni politiche di diversi stati per prendere una decisione. Se la situazione sarà tranquilla potremmo andare anche in quelle zone. E poi stiamo pensando a suonare anche su altri pianeti'!! (ride, ndr).

Com'è cambiato l'andare in tour con i Metallica nel corso del tempo? 'Ho avuto i miei tempi in cui mi sparavo 18 mesi in tourbus, ma non li rimpiango. Quando hai 22 anni tutto quello che vuoi è divertirti, fare festa ogni sera e ubriacarti. Invece ora sono molto più focalizzato su quello che accade intorno a me. Mi piace vedere la reazione della gente, interagire coln gli altri del gruppo e godermi il mio tempo libero in modo più rilassato. Adesso teniamo gli occhi più aperti sul mondo e non discutiamo tra di noi per ogni minima questione'!

Ti mancano i vecchi tempi selvaggi? 'Sono felice di averli vissuti. Ho un sacco di bei ricordi e me la sono proprio spassata. Tutti noi abbiamo avuto i nostri momenti di pazzia, ma adesso non ho bisogno di riviverli. Diversi ragazzi che crescono con la musica hard rock o metal hanno la tendenza ad essere degli emarginati, a starsene da soli, e per me non è stata una cosa necessariamente negativa. Ho passato diverso tempo da solo, perchè sono figlio unico. Poi quando entri in una band le cose cambiano, anche le ragazze ti guardano in modo diverso, così passi un sacco di tempo a dar loro la caccia! Poi tutto d'un tratto arrivi ai 25 anni e cerchi di recuperare il tempoperso; ciò ti aiuta ad avere più fiducia in te stesso e identifica chi sei, e ciò ti fa sentire meglio. Ma ora che ho 44 anni, una splendida ragazza e 3 bei figli non ho più bisogno di convalidare chi sono attraverso questo tipo di feste o cercando di essere accettato a tutti i costi. Ho avuto la mia parte di divertimento, ma questo non decide più chi sono. Posso bere come qualsiasi altro ma adesso preferisco del buon vino piuttosto che sotrdirmi di wodka tonic come facevo prima'.

Com'è il tuo rapporto con James? 'Lui non è solo il mio migliore amico, ma è il fratello che non ho mai avuto. E questo, per gente come noi che ha un tipo di mentalità molto diversa è una cosa davvero particolare. E' blood on blood. Il fatto è che noi non abbiamo quasi niente in comune. Ciò che ci unisce è la nostra passione per i Metallica, di cui siamo i genitori. E' la nostra creatura prediletta e questo basta a renderci parte di una gang. Infatti noi non siamo solo grandi amici, am anche grandi compagni. E poi parliamo molto di bambini: trovo che sia una cosa positiva che tutti i componenti della band abbiano figli piccoli nello stesso momento. E' come essere tutti sulla stessa pagina, abbiamo una cosa in più che ci unisce'.

Quanti anni ci sono davanti ai Metallica? Quando salgo sul palco e vedo quella folla eccitata di fronte a me non sono in grado di trattenermi. So che devo dare sempre il massimo e picchiare tosto. Non riuscirei mai a battere la batteria più piano per conservare le energie. E' vero che questo non può durare per sempre e mentirei se ti dicessi che sono sicuro di trovarmi nello stesso posto tra vent'anni. Ma per il momento questo è il primo vero tour americano per le arene che facciamo e me lo sto godendo tutto. Suonare al chiuso fa risaltare meglio il suono ed enfatizza tutti i dettagli per cui devi essere sempre molto concentrato e non farti distrarre dall'atmosfera della serata, anche se avere la gente così vicina e rumorosa aumenta la vitalità e l'eccitazione'.

CLIC// LA SCHEDA DI LARS. Lars Ulrich (Gentofte, 26 dicembre 1963) è un batterista statunitense, di origini danesi, nonché cofondatore dei Metallica. Il suo vero nome è Large Oilrig. Prima di dedicarsi alla musica era un promettente tennista, sulle orme del padre Torben, professionista di fama nazionale.
SLAYER

Alla base del metal estremo. Quando il massimo della trasgressione erano i Judas Priest e gli Iron Maiden, e le prime 'aggressioni' musicali dei Metallica destavano scalpore, ecco l'esplosione degli Slayer. Siamo in California, nei primi anni '80, dove furoreggia l'astro nascente del thrash metal. E proprio grazie a formazioni come Metallica e Slayer si diffonde nell'underground questo stile estremamente veloce e aggressivo. Gli Slayer lo portano a livelli ancor più estremi di cattiveria: qualcosa di mai visto prima. L'esordio 'Show No Mercy' è presto seguito da 'Hell Awaits' (1984), in cui l'evoluzione della band verso lidi più sanguinari è evidente. Con i vocalizzi dell'incazzatissimo Tom Araya, singer e bassista di origini cilene, e con i riff contorti e al vetriolo del cattivissimo Kerry King, gli Slayer ribaltano il thrash, estremizzano l'heavy, pongono le basi del death. 'Reign In Blood' è il loro capolavoro: un album tutto col piede sull'acceleratore, ritenuto ancora oggi -con Master Of Puppets dei Metallica- il disco fondamentale di tutto l'heavy metal. Gli Slayer non si sono fermati alla pazza velocità di Reign In Blood, hanno dato alla luce anche a lavori più cadenzati e pesanti come 'South Of Heaven' o vie di mezzo come 'Season In The Abyss', senza mai dimenticare la violenza inaudita che li ha sempre contraddistinti: anche in 'Divine Intervention' (1994), ennesimo gioiello di una discografia ricchissima di pezzi pregiati. I primi sei album sono assolutamente imprescindibili. Senza mai cedere alle accuse dei perbenisti (satanismo, nazismo, anticlericalismo), che attaccano solo perchè sentono parlare di certi argomenti -se parlo di nazismo non sono necessariamente nazista- gli Slayer non si sono mai nemmeno piegati al tramonto del thrash negli anni '90: le uniche concessioni alla modernità sono stati alcuni elementi nu metal in 'Diabolus In Musica' (1998). Anche un album di cover punk al loro attivo ('Undisputed Attitude) e un ottimo live (Decade Of Aggression), prima degli ultimi due lavori, discreti ma non all'altezza dei classicissimi.

LA DISCOGRAFIA AI RAGGI X

SHOW NO MERCY (1983): Il debutto degli Slayer è un album faticoso, grezzo e sporco: i primi vagiti del thrash iniziano a smembrarsi dall'heavy classico, e Araya&co muovono i loro primi passi negli estremismi che li renderanno eterni. HELL AWAITS (1984): Dopo l'esordio del più classico Show No Mercy, gli Slayer svoltano in un thrash più potente e cattivo, con un disco maestoso e basilare per lo sviluppo del thrash metal estremo e del successivo death primigenio. REIGN IN BLOOD (1986): Reign In Blood' si erge a monumento del metallo più spinto, capace di incendiare come poche: basta il nome per immergersi nell'aria rarefatta e claustrofobica di un incubo sinistro, presto macchiato da un'agghiacciante pioggia di sangue. Il capolavoro del thrash, potente e veloce come pochi. SOUTH OF HEAVEN (1988): South of Heaven mostra un rallentamento del ritmo dei brani e l'aggiunta di uno sprazzo di melodia, mantenendo, comunque, un sound incisivo e guadagnando in potenza e pesantezza.SEASON IN THE ABYSS (1990): Per gli Slayer gli anni '90 iniziano con un disco che è un connubio tra la brutalità di Reign in Blood e la melodia di South of Heaven. Per alcuni, l'album più maturo del gruppo. DIVINE INTERVENTION (1994): Mentre gli altri pilastri del thrash decandono, gli Slayer si mantengono sul loro sound classico e naturale: thrash violentissimo che condensa in un solo disco Reign In Blood, South Of Heaven e Season In The Abyss! DIABOLUS IN MUSICA (1998): Breve parentesi nella Slayer story: i brani vengono rallentati notevolmente e diventano più lunghi, l'accordatura delle chitarre viene abbassata di tonalità e vengono incorporati elementi groove e nu metal. GOD HATES US ALL (2001): Nonostante abbiano ricevuto qualche critica per il loro cambiamento musicale, gli Slayer rimangono ancorati al loro aggressivo Thrash sound, sebbene si sia evoluto negli anni. CHRIST ILLUSION (2006): Un altro disco degli Slayer, ma quello in cui tutti speravano era qualcosa di storico e monumentale, qualcosa di più di "un altro album".

1983 SHOW NO MERCY
1984 HELL AWAITS
1986 REIGN IN BLOOD
1988 SOUTH OF HEAVEN
1990 SEASON IN ABYSS
1994 DIVINE INTERVENTION
1998 DIABOLUS IN MUSICA
2001 GOD HATES US ALL
2006 CHRIST ILLUSION
PARLA IL BASSISTA JAMES LOMENZO
'SARA' MEGADETH OLD SCHOOL!'


Il 7 Gennaio i MEGADETH hanno iniziato le fasi di registrazione del loro dodicesimo studio album nei propri Vic's Garage studio di San Marcos, California. Il CD verrà prodotto da Andy Sneap, lo stesso di "United Abominations" (2007, Roadrunner Records). Il bassista James Lomenzo ha commentato dicendo: "Ho finito la mia ultima serie di tracce di basso la notte scorsa. Sono veramente emozionato e contento del nuovo lavoro. In questa fase il sound è molto bello, con una vibrazione thrash molto old-school. Alcuni lo definirebbero il vecchio stile dei MEGADETH, che è fantastico, altri semplicemente lo definirebbero heavy!" Nei giorni scorsi, il leader Mustaine aveva dichiarato: "Ricordo quando da ragazzo ho iniziato a sentire tutte le storie sulle superstizioni del numero 13. C'era attorno a quel numero una sorta di lato oscuro, associato con la sfortuna, e anche peggio: la connessione con la marijuana. Ne parlerò nella canzone 'Song 13 idea.' Sarà forse la mia favorita sull'album. Ieri io e Andy Sneap abbiamo determinato che abbiamo il materiale necessario per completare le registrazioni. Shawn [Drover, drums] ha scritto parte della musica così come James [Lomenzo, bass], e forse anche Chris sarà in grado di metterci del suo. Questo sarà un album dei MEGADETH!".

CHI SONO// MEGADETH. I Megadeth sono una delle più grandi band metal, e thrash metal in particolare, della storia. Si sono formati negli USA nel 1983, fondati dall'ex chitarrista dei Metallica Dave Mustaine. Mustaine era stato cacciato da Hetfield e soci per dissidi personali...


SAXON. I Saxon sono un gruppo heavy metal proveniente da Barnsley, Yorkshire, in Inghilterra, fondato nel 1976 da membri dei Son of a Bitch e dei Coast. Tra i gruppi di punta dell'ondata NWOBHM, i Saxon conquistarono il successo con i famosi tre album 'Wheels of Steel' [1980], 'Strong Arm of the Law' [1980] e 'Denim and Leather' [1981] che gli permetteranno di conquistare un posto nella lista dei grandi dell'heavy metal. Il sound classico proposto nell'apoca d'oro prevedeva un heavy metal semplice e fiero nella struttura, diretto nel riffing, spesso veloce nella ritmica anche se tecnicamente non accostabile ai virtuosismi di band contemporanee come gli iron Maiden. I Saxon conobbero un periodo di discreto successo commerciale nella prima metà degli anni Ottanta: una serie di album particolarmente ispirati, accompagnati da intensi tour per tutto il mondo, sia in veste di headliner che di supporto a gruppi più famosi quali Motörhead e Mötley Crüe, portarono la band ad ottenere diversi piazzamenti nelle classifiche britanniche. Il positivo riscontro commerciale segnalò la giovane formazione britannica all'attenzione della casa discografica EMI, la quale approfittò nel 1983 della rescissione del contratto da parte del gruppo britannico con la Carrere Records, con la quale erano stati pubblicati i primi sei album. La fortuna del gruppo, iniziata con album storici della NWOBHM come Wheels of Steel [1980], Strong Arm of the Law [1980] e Denim and Leather [1981], dura ancora qualche anno, con l'uscita degli album Power & the Glory [1983], Crusader [1984] e Innocence Is No Excuse [1985], per poi esaurirsi bruscamente sul finire del decennio, con un marcato cambio di stile, reso abbastanza più melodico sulle scie dell'AOR con album come Rock the Nations [1986] e Destiny [1988], che delusero sia il pubblico che la critica, e soprattutto la EMI, che non volle prolungare il rapporto di lavoro con il gruppo. La band ha cominciato a riavvicinarsi allo stile iniziale durante i primi anni novanta. Con album come Solid Ball of Rock [1990], Forever Free [1992] e Dogs of War [1995] il gruppo riuscì a scavalcare il brutto periodo e a recuperare parte della fiducia e del successo commerciale perduti, senza però riuscire a ripetere i clamorosi successi di inizio carriera. Con Dogs of War Graham Oliver, in dissenso con le scelte musicali del gruppo, abbandonò prima del tour e riformò l'anno successivo i Son of a Bitch con Dawson e Gill. Verso fine anni novanta e primi anni 2000, il gruppo si avvicina ad uno stile decisamente più duro, distaccandosi totalmente dall'hard & heavy con Unleash the Beast [1997], Metalhead [1999], Killing Ground [2001], Lionheart [2004] e The Inner Sanctum [2007]. Nel 2009 è uscito Into The Labyrinth, sulla scia dei predecessori. Curiosità: Nel 1983, i Saxon partecipano come ospiti al Festival di Sanremo, proponendo alla platea dell'Ariston il singolo Nightmare.

SAXON DISCOGRAFIA
1979 SAXON 1980 WHEELS OF STEEL 1980 STRONG ARM OF THE LAW 1981 DENIM AND LEATHER 1983 POWER AND THE GLORY 1984 CRUSADER 1985 INNOCENCE IS NO EXCUSE 1988 DESTINY 1990 SOLID BALLAD OF ROCK 1992 FOREVER FREE 1995 DOGS OF WAR 1997 UNLEASH THE BEAST 1999 METALHEAD 2001 KILLING GROUND 2002 HEAVY METAL THUNDER 2004 LIONHEART 2007 THE INNER SANCTUM 2009 INTO THE LABYRINTH

METALLICA

1983, L'ANNO DELL'APOCALISSE. Sono quattro ragazzini a scatenare un nuovo corso dell'heavy metal, quattro ragazzini incazzati col mondo che si fanno portatori del Verbo di metallo: lo scopo delle milizie è la ribellione, e gli strumenti per compierla sono potentissimi. James Alan Hetfield alla voce, Lars Ulrich alla batteria: nasce tutto da loro, che prima silurano il bassista scarso Ron Mc Gouvney per chiamare il fenomeno dell'headbanging Cliff Burton (ex Trauma), e poi cacciano l'eccentrico chitarrista Dave Mustaine e rimpiazzarlo con Kirk Hammett (ex Exodus). Il moniker scelto è Metallica: sul palco sgorga un heavy metal grezzo e ultra veloce, che nella Bay Area di San Francisco fa presto furore. E' l'alba del thrash metal, contaminazione ed estremizzazione dell'heavy inglese dopo una contaminazione con l'hardcore punk americano. Metallica, Slayer, Megadeth: la rivoluzione parte da loro. Il debutto dei Metallica, Kill'Em All (1983), è ritenuto il disco seminale del thrash, la prima scintilla: diretto come un pugno in faccia, tecnico, velocissimo. Incazzato. L'evoluzione della band è spaventosa: già un anno dopo, con Ride The Lightning, arrivano brani più complessi e articolati, sia nei testi che nella musica, sempre veloce e aggressiva. L'apice di questa escalation è Master Of Puppets (1986), da molti ritenuto il disco heavy metal più importante e influente di sempre. Compatto e cattedratico, thrash ed heavy. Senza considerare che anche nelle liriche i Metallica hanno sempre fatto scuola, diventando degli eroi e dei fedeli amici per generazioni intere. Purtroppo in un incidente stradale nel tour europeo perde la vita il bassista Cliff Burton: i Metallica asciugano le lacrime e ripartono da Jason Newsted e da And Justice For All (1988), il disco più tecnico. Fatta e rifatta la storia del metal, i Metallica si prendono nel 1991 il lusso di passare dalla cassa e con l'omonimo Metallica -più 'fresco' e con brani meno complessi, più melodici- salgono in vetta alle classifiche di tutto il mondo: è il loro successo commerciale. A metà anni '90 arriva una piccola crisi, con i problemi di alcool di James e due dischi (Load e Reload) hardrock con influenze blues. Superati i problemi, nel 2003 i Metallica tornano a fare pesante con St Anger, quasi groove-nu metal e non all'altezza dei classici: ma, sviscerati da tali difficoltà, i Quattro Cavalieri tornano a fare sul serio, col thrash metal ottantiano di Death Magnetic (2008).

LA DISCOGRAFIA AI RAGGI X

KILL'EM ALL (1983): I Metallica debuttano nel 1983, di fatto iniziando il thrash metal. Un disco grezzo, velocissimo e innovativo che è un vero cazzotto nei denti! RIDE THE LIGHTNING (1984): Dopo il violentissimo Kill'Em All, i Metallica tornano a colpire con un lavoro più tecnico e maturo. Ride The Lightning è l'evoluzione naturale della band, un viaggio all'interno delle sofferenze umane sempre a folli ritmi thrash. MASTER OF PUPPETS (1986): Master Of Puppets' passa alla leggenda senza fermarsi dalla storia. Il disco è un'enciclopedia concentrata di metallo rovente, un'opera completa e piena di sfaccettature lirico-musicali. AND JUSTICE FOR ALL (1988): Dopo Master Of Puppets, i Metallica colpiscono con un album potente e di livello tecnico elevatissimo. Attaccando il sistema. METALLICA (1991): I quattro cavalieri abbandonano il thrash frenetico, cupo e potente da loro stessi generato e ripiegano su soluzioni tecniche semplificate. Queste sonorità portano a canzoni dirette e più commerciabili. LOAD (1996): I Metallica abbandonano il thrash e l'heavy per gettarsi in un hardrock malinconico con venature country e blues. La nuova dimensione della band delude i fans. RELOAD (1997): Il dopo Load è un altro Load: i Metallica che suonano un hard rock-blues che non soddisfa affatto i fans tradizionali dei quattro cavalieri. ST. ANGER (2003): Dopo gli esperimenti rock & blues di Load e Reload, e la riabilitazione di James Hetfield, i Metallica tornano con un disco più aggressivo ma ancora deludente per il sound e le caratteristiche quasi groove-nu metal. DEATH MAGNETIC (2008): Il ritrorno dei Metallica al thrash degli esordi è un album potente e veloce che riporta i consensi tra i fans dei quattro cavalieri.

1983 KILL'EM ALL
1984 RIDE THE LIGHTNING
1986 MASTER OF PUPPETS
1988 ...AND JUSTICE FOR ALL
1991 METALLICA
1996 LOAD
1997 RELOAD
2003 ST. ANGER
2008 DEATH MAGNETIC